Cronaca

Raccolta Etica: Comunità di S.Egidio ed Ecopolis insieme per i senza tetto

Paola Mammarella
Tanti abiti usati che permetteranno l'acquisto di una cucina da utlizzare per i pasti serali da distribuire in strada
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La città mostra il suo lato altruista, con una moltitudine di baresi impegnati in diverse attività benefiche, complice il clima mite e la mattina soleggiata.
A spiccare per semplicità ed efficacia è la raccolta etica, promossa dalla comunità di S. Egidio, con la collaborazione della cooperativa sociale Ecopolis.


Un “tradizionale” accumulo di abiti usati presso ventisette parrocchie del capoluogo. A cambiare è la destinazione dei vecchi vestiti, non più regalati a poveri o famiglie svantaggiate, ma destinati alla vendita attraverso canali commerciali che acquistano l’usato, operazione che sarà curata da Ecopolis, così come il loro trasferimento dai centri di raccolta. Obiettivo finale comprare una nuova cucina che la Comunità di S. Egidio, situata in piazza Odegitria, di fronte alla Cattedrale, userà per preparare i pasti serali da fornire per strada ai senzatetto.


Popolo in crescita quello dei “senza fissa dimora”, come ci dice il responsabile barese di questa comunità diffusa a livello internazionale, nata dopo il secondo concilio Vaticano negli anni Sessanta. Persone sole, senza famiglia, spesso uscite da separazioni e in assenza di qualunque punto di riferimento, senza lavoro, sprofondate nella disperazione, in lotta per la propria dignità, che spesso nascondono problemi di varia natura, anche psichici, con un’età che progressivamente si abbassa, complici la crisi dello Stato sociale e l’assenza di prospettive.


In strada non per scelta o per desiderio di libertà, ma perché costretti dalle circostanze a condurre una vita pericolosa ai limiti della sopravvivenza per la fame e il freddo e a dipendere dalla carità altrui per qualunque bisogno.


Consentire un pasto completo è il metodo migliore per entrare in contatto con persone non altrimenti avvicinabili, tentare un reinserimento nella società, praticare la solidarietà, il dialogo, l’ecumenismo, visti come preghiera ed amicizia, via per la pace, la collaborazione tra le religioni e la riconciliazione, veri e propri pilastri dell’attività comunitaria.
Ottimiste le stime sull’esito della raccolta, secondo quanto affermato da molti parroci che avevano aperto già da qualche giorno i locali delle chiese per lo stoccaggio degli abiti. Addirittura “lamentele” sulla scarsità dello spazio e sull’interferenza della grande mole di vecchi vestiti accumulati con le attività quotidiane, come catechesi e riunioni dei gruppi dell’azione cattolica.


Pochi i delusi dalla poca partecipazione dei propri fedeli all’evento.
Un buon livello di sensibilità alla giornata della raccolta etica quindi, sebbene in concomitanza con altre iniziative visibili e ben pubblicizzate, come la maratona benefica. Resta da attendere la stima finale sul ricavato, a cui provvederà Ecopolis.


 

lunedì 30 Ottobre 2006

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