Calcio

Cassano: ancora lui

Fortunata Dell'Orzo
Forse bisogenrebbe consigliare al ragazzo di seguire una terapia psicologica
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Che tristezza quel video spagnolo che gira sul web e come ci sono familiari quei gesti, quelle mute imprecazioni, quel mandare a quel paese così popolare da noi. Un insegnante ci vede immediatamente il tipo difficile e asociale, leader mancato, quelloc he al massimo fa il bullo perchè non ha carisma o linguaggio.

Ci vede anche quello destinato, sempre e comunque, ad uscire prima da scuola, a non diplomarsi, a vivacchiare di espedienti, magari inguaiandosi con qualcosa di lercio e di illegale. Fosse uno qualsiasi di Bari vecchia sarebbe questa la diagnosi.

Persino Capello, il tetragono fascistoide, l’uomo di granito e acciaio temprato, quello che appena la Juve ha sentito odore di B si è precipitato a Madrid (che tempra ragazzi, questi sì che sono uomini), lo ha dovuto cacciare di squadra. Cassano potrebbe essere scambiato per bulimico: mangia di tutto e a qualsiasi ora. Ama bere la birra (cresciuto a passatella, popolarmente detta zumparidd),  pappare calorico e possibilmente piccante. Non mi risulta che fumi: quando faceva il cameriere al Pescatore  di fronte al castello e serviva con quella sua faccina impunita, il capello biondo del figlio del destino e l’occhio furbo del semianalfabeta che si crede un dritto, non l’ho mai visto fumare.

E la sua ex (ognuno ha gli/le ex che si merita) ci ha di recente gratificato con la notizia, peraltro non inaspettata, di una sua famelica attitudine in alcova, di cui evidentemente la raffinata donzella sente la mancanza.

E comunque ha problemi di sovrappeso che si porta dietro sin dalla Roma. La Roma è stata la sua rovina: sapere di valere 60 miliardi e manco hai la terza media, mentre il buon Presidente ti regala la Porsche e manco hai la patente e tua madre e tutta la fratellanza sparsa vanno a Roma, pensa te, e ci sono i soldi per comprare casa, per comprare la moto, per spaccare la telecamerain testa a quelli di Striscia e fregarsene.

Chiunque, senza una guida, senza una scuola, senza un qualcuno che non sti solo alle tue calcagna per sfruttarti, si perde così. E Cassano si è perso. Il suo genio si è convertito quasi tutto in sregolatezza perchè il solo genio non basta. Peccato, soprattutto per quei ragazzini della città vecchia che lo idolatravano e forse lo idolatrano ancora.

Ma d’altronde è anche giusto dire a quei ragazzini che senza la scuola, senza una buona educazione, senza il rispetto e l’amore per le cose che si vivono e le persone che si incontrano qualsiasi successo è destinato ad evaporare.

Fosse uno qualsiasi, un ragazzo "difficile", di sicuro qualcuno consiglierebbe una terapia psicologica, magari familiare, per tentare un recupero ed un inserimento meno traumatico nello scorrere della vita sociale. Ma per Cassano no. Nessuno si preoccupa di questo. Lui è l’idolo di cera che si scioglie al calore della sua stessa, effimera, tremolante fiamma. Peccato.

lunedì 30 Ottobre 2006

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