Attualità

Pace in terra

Fortunata Dell'Orzo
La Parrocchia di San Francesco ha voluto ricordare con un incontro ecumenico la profetica iniziativa di Giovanni Paolo II che per una settimana riunì a casa del poverello tutte le religioni del mondo
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La chiesa è quella consacrata al Santo più globale e benvoluto che ci sia. Persino i rigorosissimi figli di Calvino e Lutero non hanno niente da dire su Francesco, loro che, al pari di Ebrei e Musulmani non hanno l’abitudine di pregare davanti a statue, immagini, icone.

Don Angelo Romito ha voluto organizzare un incontro "tra amici" ci dice. Nessuna, o quasi, ufficialità; nessuna complicazione che possa far ritardare o, peggio, fallire questa discreta kermesse. Qui sono esseri umani di fede diversa che parlano attorno au tema così universale da essere ecumenico ante litteram: l’acqua.

Alcuni fra gli ospiti non diranno, per prudenza, nemmeno il loro nome. Un simbolo è stato scelto per ricordo e riflessione: un pino, piccolissimo, appena sbucato dal suo seme oblungo. Un giorno, dice Don Angelo, lo pianteremo nel giardino che faranno al posto della Fibronit: questa è fede allo stato puro, non c’è che dire.

L’acqua dicevamo. Poco più di una conversazione, una testimonianza soft che non crei ulteriori attriti e fraintendimenti in questa folle temperie di inizio millennio che vuole, ad ogni costo, uno "scontro di civiltà" che non c’è e mai potrebbe esserci ma di cui tutti parlano come del moderno fantasma che si aggira per il globo. Vedendoli seduti tutti insieme c’è da chiedersi davvero perchè ci si sforzi tanto di trovare ciò che ci divide e ci contrappone quando esistono molte più ragioni per unirsi ed insieme risolvere i grandi problemi del pianeta che nulla hanno a che fare con i dogmi religiosi, le credenze, le fedi.

La fame, la guerra, la distribuzione iniqua delle risorse, l’oppressione delle donne, dei deboli, dei bambini. La schiavitù dell’immiserimento, la lontananza del mondo così detto sviluppato dall’abisso di nulla in cui giacciono decine di milioni di persone. La corruzione dei governanti che impedisce ai popoli di progredire, l’avidità di chi vende armi ai contendenti, di chi smercia rifiuti tossici, di chi vende alimenatri di pessima qualità ai poveri, di chi impone prezzi esosi sui medicinali anche a chi non ha risorse.

Tutto questo non ha niente a che vedere nè con le varie fedi nè con le varie culture: è il vero ed unico scontro di civiltà esistente ed operante. Fra i pochi, osceni, violenti sostenitori della civiltà basata sul profitto e sul mercato ed i tantissimi, indifesi, pacifici, oppressi esseri umani che li devono subire e che meriterebbero un mondo migliore.

Da quel lontano giorno di Assisi, questi uomini e donne senza pretese ma con mola determinazione, traggono ispirazione e forza per parlare, nonostante tutto, di pace e di dialogo. Si parlano come gente comune e qualsiasi. Si rispettano nella normalità dell’incontro eticamente corretto. La pace è la gente normale. Non dovrebbe essere così difficile da costruire.

giovedì 26 Ottobre 2006

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