Cronaca

Bari: pronto il nuovo impianto di triturazione e separazione di rifiuti

Danilo Calabrese
L'impianto sarà ultimato entro la fine dell'anno con la biostabilizzazione della parte umida e con il settore di stabilizzazione del secco
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Dinanzi alla stampa e alle istituzioni locali è stato inaugurato nella sede dell’Amiu s.p.a. il primo impianto di triturazione e separazione di rifiuti di Bari, che potrà, così, allinearsi alle altre aree metropolitane, già dotate di tale struttura secondo quanto previsto dal decreto Ronchi. Grazie a questo macchinario, fra i primi in tutto il mezzogiorno, sarà possibile smaltire 330 delle 480 tonnellate di rifiuti cittadini al giorno e allo stesso tempo diminuire il volume del materiale di scarto da depositare nelle discariche del 60 % circa. Verranno, inoltre, recuperate 24 tonnellate di materiale ferroso.


Due sono le vie di carico dei rifiuti, sulle quali gli automezzi dell’azienda municipale scaricheranno i materiali. Attraverso i nastri metallici la spazzatura verrà condotta nei due trituratori, in grado di sminuzzare 40 tonnellate di materiale ad ora. La seconda fase prevede il ricongiungimento delle due vie, che porteranno i rifiuti, ridotti nel volume, verso un separatore magnetico. Qui il ferro (5 % dell’intero carico) verrà distaccato da tutto il resto e depositato a parte, mentre il carico continuerà nel suo percorso verso il vaglio rotante, un grande recipiente cilindrico, che provvederà alla separazione dell’immondizie in due tipologie: secco e umido.     


Il 50 % per la parte secca e il 45 % per la parte umida del materiale verranno smistati attraverso due nastri trasportatori e collocati nei quattro mezzi semi articolati (due per ciascuna parte), che trasporteranno tutto nella discarica. L’impianto potrà dirsi completo entro la fine dell’anno, quando partiranno i bandi per l’ultimazione della struttura attraverso la realizzazione della biostabilizzazione della frazione umida dei rifiuti e del settore di stabilizzazione della frazione secca. Il primo consentirà l’utilizzo dell’umido come materiale per la copertura a strati delle discariche oppure come componente del fondo stradale; il secondo, invece, farà in modo che il secco possa essere utilizzabile come CDR (Combustile da Rifiuto). Due processi, quindi, di fondamentale importanza per i quali la regione ha già stanziato dai 7 ai 10 milioni di euro.


“A Bari e in tutta la Puglia – afferma il presidente dell’Amiu, Giuseppe Savino – eviteremo che si possano verificare nuove emergenze legate ai rifiuti”. E sottolinea l’importanza della “raccolta differenziata come punto di svolta dell’azienda. Quando sono entrato qui le percentuali della raccolta erano dell’11 %. Oggi siamo al 18 %, risultato ancora lontano dalle direttive del decreto Ronchi, ma per cui non c’è paragone con le altre città del Mezzogiorno”.


Anche l’assessore alle aziende municipalizzate, Cinzia Capano, che assicura i promessi sconti del 30 % sulla tassa sui rifiuti agli abitanti di Japigia per il successo della raccolta differenziata, esprime la sua totale soddisfazione. “Ci troviamo davanti ad un esempio di condivisione della concertazione. Questo impianto si poteva fare 3 o 4 anni fa con l’autorizzazione dell’ex presidente Fitto, ma se ne era scordato. Oggi scongiuriamo effetti ambientali pericolosi e la crisi dei comuni per i costi dello smaltimento dei rifiuti“. 


Stesso appagamento si può leggere nelle parole del presidente della regione Puglia, Nichi Vendola. “Se avessimo tenuto in piedi la scelta dei termovalorizzatori, avremmo dovuto rinunciare alla raccolta differenziata e avremmo dovuto smaltire i nostri assieme ai rifiuti di altre regioni, perché i termovalorizzatori devono lavorare a pieno regime”. E spiega perché la scelta è caduta sulla raccolta differenziata. “Il riciclo della materia apre prospettive non solo verso un ambiente più pulito, ma anche di carattere occupazionale: il rapporto è di 1:40“.


“Prima – conclude Vendola – non c’era stato nessun elemento di rivoluzione culturale. Ora possiamo dire che ce la possiamo fare. Per Bari inizia un percorso che dovrà completarsi prima che io saluti per sempre il 31 gennaio 2007 il ruolo di commissario straordinario per l’emergenza rifiuti”.


 

mercoledì 2 Agosto 2006

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