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Amiu: due o tre cose da ricordare

Antonella Ardito
Ecco cosa si è fatto in due anni per ridare nuova vita alla Municipalizzata
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Ottocento netturbini chiamati ad assolvere un compito gravoso: spazzare la città. Ma fino a due anni fa di questi angeli delle strade non se ne vedeva l’ombra, perché troppo alto il tasso di assenteismo nel cuore dell’Amiu, l’azienda incaricata della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, che dopo la gestione Grilli è passata in quota Savino ma potrebbe ancora cambiare presidente alla luce del rimpasto in sede di giunta municipale.
“In due anni abbiamo fatto cose che in dieci era impensabile fare” ha dichiarato il Sindaco Emiliano a margine della conferenza stampa di venerdì scorso sulla campagna di sensibilizzazione al rispetto della città.

Quest’azienda aveva un capitale sociale azzerato pari a 13 milioni di euro e un passivo del bilancio di meno 2,8 milioni di euro, un parco macchine distrutto e una raccolta differenziata della carta inesistente.” Nelle parole del Sindaco un forte risentimento verso coloro che hanno lasciato l’azienda morire: la ricapitalizzazione è arrivata nell’ottobre 2005, con 13 milioni di euro necessari a bandire le gare per l’acquisto di nuovi compattatori, ciclomotori, pulispiaggia e anche di un macchinario per la raccolta delle alghe che nella gestione precedente veniva noleggiato.
Molti di questi beni nonostante avessero sette anni di vita nel bilancio dell’azienda erano in realtà fuori uso.

Sulla raccolta differenziata, l’Assessore Cinzia Capano, responsabile dei rapporti con le aziende municipalizzate  spiega come la vecchia amministrazione previde la gara sulla sperimentazione a Japigia ma la bloccò.
I dati sui 34.000 cittadini del quartiere sono abbastanza buoni a quattro mesi dall’avvio: il 47,5% dei rifiuti è conferito in maniera differenziata, percentuale gratificante ala luce del piano regionale sui rifiuti che prevede entro il 2012 di raggiungere il 55%.
“Se i cittadini di Japigia riusciranno a differenziare il 50% dei rifiuti godranno di uno sconto sulla Tarsu del 30%, altrimenti del 10% se ci si attesterà su questi livelli, lo sconto sulla tassa dei rifiuti sarà del 10%” annuncia l’Assessore Capano.

Per l’Amiu quindi una lenta ma necessaria trasformazione che deve fare i conti con l’impossibile indicizzazione del contratto del servizio, fermo al 2001: della serie che la legge finanziaria ha bloccato la spesa corrente e che non  si possono aumentare i fondi da destinare all’Amiu come ad altre aziende partecipate del Comune di Bari.

lunedì 24 Luglio 2006

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