Altri Sport

Bari e gli spazi dello sport

Antonella Ardito
Palestre e campi di calcio in attività...in attesa del recupero del Palaflorio di Japigia
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Fino a 20 anni fa ( ma anche qualcosa in più) era ancora possibile trovare ragazzi giocare al pallone per le strade del Libertà o nei quertieri periferici di Bari: oggi l’epopea di Cassano goleador in erba sospeso tra Piazza Mercantile e i vicoli di Bari Vecchia lascia il passo a nuovi campetti recintati, palestre scolastiche e impianti sportivi in spazi dove la sicurezza e la necessità di fare sport diventa un bisogno quasi primario soprattutto per i più giovani, troppo spesso sull’orlo di disturbi alimentari legati alla sedentarietà, ma anche per gli adulti, sia a livello privato che a livello semiagonistico.

Nel mese di marzo il Comitato Regionale Pugliese ha pubblicato un’utilissima e dettagliata guida degli impianti sportivi attivi in Puglia e affiliati al CONI.
Per Bari i numeri sembrano positivi: oltre ai ventitrè impianti privati destinati principalmente alla pratica calcistica e poi a quella natatoria ci sono 87 palestre scolastiche e nove impianti "specialistici" dove praticare Karate, vela ma anche il golf e il puglilato.

Ma con l’assessore allo Sport del Comune di Bari Elio Sannicandro, abbiamo voluto fare il punto sulla situazione degli impianti sportivi gestiti dal Comune di Bari.

Nella terza edizione della Guida allo sport redatta dal Comitato Regionale Pugliese si legge che il Comune di Bari  può contare su 14 impianti: quanti di questi sono attivi?
Credo che ce ne sia qualcuno in più: attualmente sono tutti attivi, tranne il Palaflorio mentre il complesso di San Girolamo è parzialmente attivo, nel senso che il campo sportivo è stato ristrutturato e funziona, mentre la palestra è ancora in fase di ristrutturazione ma per settembre sarà attiva anche quella.
Gli altri sono tutti funzionanti: le palestre, i campi di calcio, le piste di atletica, incluse quelle del Bellavista e di Enziteto.
Ovviamente sono previsti una serie di interventi di manutenzione ma sono funzionanti.

Ma queste strutture a chi vengono assegnate, a società operanti sul territorio che ne fanno richiesta?
Attualmente gli impianti, tranne il Bellavista che è stato consegnato in gestione alla Federazione Atletica Leggera pochi mesi fa, sono ancora gestiti direttamente dall’Amministrazione Comunale ma ancora per poco, perché a breve, nel giro di una settimana o due ci sarà il passaggio di consegne alla Multiservizi di altri sette impianti: Stadio della Vittoria, Palamartino, i complessi sportivi di San Girolamo e Enziteto più la palestra di Carrasi-San Pasquale e del San Paolo e il Palasport di Carbonara.
La Multiservizi li gestirà con una metodologia simile a quella del comune, cioè concedendole in uso alle società sportive, spesso più di una per ogni impianto.
Devono essere necessariamente localizzate su Bari o possono essere anche esterne al perimetro cittadino?
No, la priorità è alle società baresi ma teoricamente se una società “esterna” ci chiede l’impianto non c’è motivo per negarlo, l’impianto è disponibile tutti ne possono fare richiesta anche soggetti esterni al territorio.
Poi c’è da prendere in considerazione la diversità degli utilizzi: uno è di tipo annuale, per le attività di allenamento e di gara ma accanto a questo c’è la richiesta sporadica, delle scuole per esempio, che richiedono gli spazi per eventi o saggi che durano poche ore, ed in quel caso è naturalmente molto più semplice assegnare gli impianti.

Quindi il tasto dolente degli impianti sportivi baresi è il Palaflorio?
Il Palaflorio è chiuso per inagibilità da tre anni, quindi bisognerà fare dei lavori importanti e noi per il momento abbiamo recuperato le risorse finanziarie e abbiamo quasi completato il progetto esecutivo, per cui bisognerà fare una gara d’appalto e poi fare i lavori.

Quanto tempo ancora?
Ci vorrà almeno un anno. La Giunta ha dato già l’indirizzo, il Consiglio Comunale ha approvato il Piano delle Opere Pubbliche nel quale è inserito il progetto quindi gli atti  ci sono già tutti.
Adesso è soltanto un problema procedurale degli uffici che devono approvare il progetto, definire la provvista economica e la copertura finanziaria e poi appaltare i lavori.

Quanti soldi servono per il Palaflorio?
Tre milioni di euro, di cui circa un milione di euro da destinare al consolidamento statico della struttura, mentre gli altri soldi servono per la manutenzione straordinaria (revisione degli impianti, della impermeabilizzazione, pitturazioni) necessaria dopo l’abbandono ma anche a fronte della vetustà dell’edificio che ha diciotto anni. Previsti inoltre degli interventi per migliorare l’acustica e per l’acquisto di nuovi arredi e attrezzature.

Interventi, quelli relativi all’acustica, per destinare il Palaflorio anche ad altre tipologie di eventi che non siano solo quelli sportivi?
Certamente, (infatti il Palaflorio ha ospitato in passato numerosi concerti nonostante l’acustica deplorevole ndr) ma sono interventi necessari anche per l’attività sportiva.
Infatti ci sono carenze strutturali dovute alla conformazione e ai materiali utilizzati inizialmente incompatibili con l’attività sportiva.

Nel prossimo articolo il punto sulla situazione delle Piscine Comunali di Bari. 

martedì 23 Maggio 2006

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