Politica

Bari: il decentramento ha nove anime

Simona Sforza
Quali e quante sono? I cittadini potrebbero usarle meglio e di più per un'amministrazione ottimale delle città
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Con l’approssimarsi del referendum sulla devolution, fissato per il 25 e 26 giugno 2006, si torna a parlare nuovamente di temi quali l’autonomia, il decentramento e il federalismo. Ma quanto sappiamo dell’attuale assetto organizzativo dei poteri locali della pubblica amministrazione? Negli ultimi anni l’apparato istituzionale del nostro Paese ha conosciuto numerosi e significativi cambiamenti, nell’intento di migliorare la macchina amministrativa e ottimizzare l’attività degli organi politici e amministrativi. Troppo spesso la "cosa pubblica" viene avvertita come un corpo estraneo e lontano dalla vita quotidiana e le leggi appaiono come un diktat che piove dall’alto. Sarebbe opportuno, invece, comprendere il funzionamento degli organismi e degli enti che operano ai vari livelli della nostra amministrazione pubblica per diventare cittadini attivi. Questo articolo è solo il primo di una serie con la quale desideriamo avviare un percorso volto a disegnare uno spaccato sull’attività delle nove circoscrizioni di Bari, che rappresentano il primo anello di congiunzione tra cittadini e pubblica amministrazione. Cercheremo di fornire un quadro dello scenario attuale per comprendere meglio gli sviluppi futuri del decentramento amministrativo.

L’Italia è un Paese "regionalista" in quanto la Costituzione ripartisce il territorio della repubblica in Regioni, Province e Comuni, enti territoriali che svolgono funzioni di governo statale indiretto. La Costituzione si preoccupa di mantenere l’amministrazione dello Stato a stretto contatto con la comunità ed i cittadini.
In questa ottica si inserisce la realizzazione delle circoscrizioni di decentramento che costituiscono articolazioni territoriali sub-comunali. Esse sono destinate a dare attuazione al decentramento comunale e rispondono all’esigenza di avvicinare i servizi erogati al bacino d’utenza di riferimento. L’istituzione delle circoscrizioni è obbligatoria per i Comuni con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti, mentre è facoltativa per quelli con una popolazione compresa tra le 30.000 e le 100.000 unità.

Il Comune di Bari è suddiviso nelle seguenti circoscrizioni:
I Palese – S. Spirito
II S. Paolo- Stanic
III Picone – Poggiofranco
IV Carbonara – Ceglie – Loseto
V Japigia – Torre a mare
VI Carrassi – S. Pasquale
VII Madonnella
VIII Libertà – Marconi – S. Girolamo – Fesca
IX Murat – S. Nicola

Ogni Comune nel suo statuto e in un apposito regolamento disciplina autonomamente l’organizzazione delle circoscrizioni e le relative funzioni.
Ciascuna circoscrizione è composta dai seguenti organi eletti a suffragio popolare: 

  • un presidente che è l’organo di rappresentanza nei rapporti con gli enti, gli organi, i soggetti esterni e di coordinamento delle scelte e del lavoro del consiglio. Partecipa alla conferenza dei presidenti;
  •  un consiglio circoscrizionale, organo politico-amministrativo con funzioni consultive, propositive e deliberative, fissa le principali attività della circoscrizione in ottemperanza allo statuto e al regolamento comunale. È costituito dal presidente e dai consiglieri. Il consiglio a sua volta si articola in commissioni permanenti e speciali, ciascuna delle quali elegge un proprio presidente e vicepresidente. Le commissioni speciali che si occupano di questioni particolari e che esigono interventi specifici durano 6 mesi. La funzione deliberativa interessa materie attinenti ai lavori pubblici, al verde, ai servizi comunali di zona, alla gestione di beni e servizi legati  ad attività scolastiche, culturali, sportive e ricreative.

Secondo lo statuto del nostro Comune  si tratta di "organismi di partecipazione, di consultazione e di gestione dei beni e dei servizi di base, nonché di esercizio delle funzioni proprie e delegate dal consiglio comunale sulla base del principio di sussidiarietà, nell’ambito dell’unità del Comune", in quanto tutte le decisioni devono essere in linea con gli indirizzi programmatici di governo del Comune.
Purtroppo Bari è un po’ in ritardo con i lavori per completare il processo del passaggio di funzioni dal comune alle circoscrizioni. Lo statuto prevede la determinazione di un regolamento per il decentramento che dovrebbe definire i dettagli dell’organizzazione, del funzionamento, delle forme di gestione dei beni e dei servizi, delle funzioni e delle materie proprie e delegate delle circoscrizioni, rafforzandone i poteri.

L’approvazione di tale regolamento è giunta solo il 4 maggio scorso, dopo una lunga e travagliata seduta del consiglio comunale. Dopo un forte contrasto in aula tra maggioranza e opposizione, permangono numerosi dubbi sul regolamento approvato, in quanto non sembra risolvere efficacemente la divisione delle competenze tra Comune e circoscrizione.
Alcuni sono insoddisfatti del testo: in un articolo apparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 17 maggio 2006, Mario Ferorelli, presidente della IX circoscrizione e vicecoordinatore cittadino di An, sostiene che in realtà cambierà ben poco per i cittadini e che si è trattato di "trasferire solo nominalmente alcune funzioni di cui le circoscrizioni già dispongono". Ciò che serve, secondo Ferorelli, è la riduzione delle circoscrizioni a un massimo di quattro per poter tagliare i costi, come ha fatto ad esempio Roma istituendo i Municipi. È previsto un accorpamento territoriale ma c’è un rinvio imprecisato per la sua attuazione. Ora è prevista la formazione di una commissione con il compito di proporre, entro 15 mesi, le modalità di trasferimento delle risorse e del personale nelle circoscrizioni. In pratica, questo regolamento che sarà soggetto sicuramente ad altre revisioni rappresenterà solo una delle tappe di passaggio dell’iter lunghissimo del tanto sospirato decentramento. I consiglieri circoscrizionali contribuiranno attivamente anche in questa fase del processo, suggerendo pareri e miglioramenti al regolamento. Nei prossimi anni potremmo assistere anche alla realizzazione dell’idea di città metropolitana, un ente amministrativo creato dalla L. 142/90. Ne possono far parte le circoscrizioni del Comune capoluogo, trasformate ed eventualmente accorpate in Municipi, ed i Comuni limitrofi. All’ente dovrebbero essere attribuite le funzioni della Provincia e parte delle funzioni di interesse sovra-comunale.

La scelta politica di affidare il governo del territorio alle circoscrizioni non è solo un mero adempimento amministrativo ma serve in concreto per riuscire a governare un grande Comune. Quale strumento migliore delle circoscrizioni per seguire efficacemente le attività riguardanti la vita culturale, sociale e le problematiche di sicurezza e sanità dei quartieri? Naturalmente l’efficacia degli interventi migliora ulteriormente se questi vengono inclusi in un programma che integri la partecipazione dei cittadini, le associazioni e le forze sociali operanti nei singoli quartieri. Le circoscrizioni devono poter diventare dei portavoce attivi della cittadinanza: bisogna attribuirgli competenze specifiche ed il Comune deve assicurargli autonomi poteri di spesa. Per rendere realmente utili ed efficienti questi organismi di governo infra-comunale bisogna giungere ad attribuirgli maggiori funzioni, in modo da snellire il lavoro a carico del Comune: si tratta di andare oltre alle funzioni consultive e di partecipazione.

venerdì 19 Maggio 2006

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