Politica

Tutta la verità sul Treno Europeo dell’Amicizia

Donato Cippone*
Un Consigliere Comunale di maggioranza racconta quello che è realmente successo
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*Consigliere Comunale Indipendente

 

Si è appena concluso il progetto culturale "Treno Europeo dell’Amicizia", curato dall’arch. Eugenio Lombardi per il Laboratorio Urbano. GRANDE È L’AMAREZZA PER QUANTO REALMENTE ACCADUTO!  Un progetto così ricco e complesso, di cui ben dodici testate giornalistiche estero hanno fino ad oggi scritto positivamente, deve essere lanciato con grandissimo anticipo. Ed infatti l’invito alla partecipazione era stato internazionalmente lanciato già a luglio dello scorso anno, sotto la pressione di un tentativo di appropriazione del progetto da parte di un dirigente di scuola cittadina e con la volontà espressa da molte altre scuole locali a ripetere in modi più coinvolgenti l’esperienza appena conclusa.

L’assessore Pasquale Martino aveva dichiarato la disponibilità a confermare il contributo dello scorso anno, piccolo ma importante. Lo stesso presidente della Provincia aveva accolto l’invito ad essere nuovamente partecipe e ancor più protagonista, delegando l’assessore Palmieri alla gestione dei rapporti, mentre al 30 settembre era stata presentata alla Regione una richiesta di finanziamento per le attività culturali. Veniva offerta come in passato l’ospitalità presso le famiglie degli studenti di quelle scuole locali che avessero aderito all’iniziativa, ma l’esecuzione del progetto veniva condizionata all’ottenimento di contributi finanziari  o in servizi da parte delle Amministrazioni locali. In sei anni esso ha portato a Bari delegazioni studentesche di ben 18 nazioni per un totale di oltre 1000 presenze e a conferma della notorietà raggiunta, l’iscrizione delle scuole estere era stata ancor più immediata e dirompente, con ben 45 scuole iscritte al 30 novembre, mentre le scuole locali risultavano quasi assenti.

Si è poi scoperto che erano state direzionate verso altro progetto. Ma già a fine febbraio, dopo aver inutilmente sollecitato notizie da parte della Regione, subìto continui rinvii decisionali da parte della Provincia e recepito un più spento interesse alla collaborazione da parte del Comune, l’arch. Lombardi informò tutte le scuole iscritte di una crescente condizione di disagio e sfiducia, avendo auspicato che ben altra dovesse essere la risposta da parte delle Amministrazioni. Invitava la scuole a fermare la preparazione in attesa di esiti più certi: altro che irresponsabilità! Mentre diverse scuole dell’ovest Europa accoglievano l’invito, quasi tutte quelle dell’est avevano già comprato i biglietti e chiedevano di proseguire la ricerca di soluzioni alternative.
Solo durante un incontro elettorale,  l’arch. Lombardi veniva verbalmente informato dall’assessore Godelli della grande difficicoltà della Regione Puglia, a causa dei tagli ministeriali, a finanziare questo e tutti gli altri progetti che erano stati presentati sette mesi prima  ma erano rimasti senza riscontro alcuno.
Il presidente Divella incontrava infine l’arch. Lombardi, per comunicargli decisione di contribuire solo simbolicamente, non avendo verificato quella disponibilità alla concertazione da parte di altre Amministrazioni, specie quella comunale: i 1.000 euro lì dichiarati il giorno dopo venivano per lettera ridotti a 500.
Le scuole estere erano immediatamente invitate a non partire, ad eccezione di quelle con l’accoglienza già garantita dalle scuole locali. Alcune comprendevano e ringraziavano l’architetto per l’impegno profuso fino in fondo, auspicando di poter riprogrammare la partecipazione, altre gli imploravano di fare il possibile per confermare il progetto, poiché la restituzione dei biglietti avrebbe comportato una certa perdita percentuale . Una sola si dichiarava determinata a giungere comunque. Di qui l’appello alla città per il sostegno nella ricerca di ospitalità e l’offerta di due parrocchie a mettere a disposizione strutture ricettive a Noci e Cassano, dell’Unitalsi di Putignano e di altre famiglie baresi.

Ma quella stessa scuola turca si era rivolta alla propria ambasciata turca in Italia e a quella italiana in Turchia, nonché a giornali turchi, denunciando la mancata accoglienza da parte della Regione Puglia e annunciando il proprio arrivo privo di ospitalità garantita. Di qui il coinvolgimento di Regione e Comune, chiamate in causa dalle Ambasciate e una loro disponibilità ad intervenire con parziali contributi e la messa a disposizione di alcuni posti letto.
Quella stessa scuola aveva allora subito informato tutte le altre scuole turche dell’ottenuta ospitalità, invero ancora precaria, costringendo ad una corsa contro il tempo per la copertura degli arrivi e la logistica degli alloggiamenti in funzione delle disponibilità alberghiere e familiari e degli orari di arrivo.
Un folto gruppo bulgaro in arrivo con un proprio pullmann veniva dislocato a Noci ed accettava di ospitare a bordo un gruppo scolastico che fosse stato dislocato nella vicina Putignano, scelta ricaduta su quella stessa scuola turca che tanto aveva insistito per venire, ma solo poichè altri sarebbero giunti in tarda serata con esigenza di alloggio a Bari. Le quattro scuole lituane, anch’esse in pullmann, venivano portate a Cassano.
Per la scarsa conoscenza dell’inglese o forse per una cattiva traduzione nella lingua, alcuni gruppi turchi avevano male interpretato le linee del programma, che offriva ospitalità solo presso famiglie locali. Reagendo molto negativamente fin dal primo momento, una delle giovani insegnanti tutrici di quel gruppo portato a Putignano insisteva di aver letto sul proprio programma un’offerta di una settimana presso grandi alberghi cittadini, quasi che l’organizzatore non sapesse cosa fare di una vincita al superenalotto. Il giorno dopo le veniva comunque offerta la possibilità di un trasferimento presso famiglie di studenti baresi, ma secco era il rifiuto per la determinazione a non voler dividere il gruppo. Preso atto di prime difficoltà con il gruppo bulgaro e della disponibilità di stanze presso l’hotel Campus, veniva rinnovata sia l’offerta delle famiglie che quella alberghiera, offerta ancora una volta rifiutata dalla giovane insegnante alla quale stava ora bene restare a Putignano. Ma a tarda ora del giorno successivo il sindaco della cittadina informava l’arch. Lombardi che contrasti esplosi tra i due gruppi rendevano necessario l’immediato trasferimento altrove dei turchi. Pur impegnato con tutti i partecipanti in una escursione a Castel del Monte per la Festa dell’Europa, l’arch. Lombardi ed altri collaboratori recuperavano quelle offerte di ospitalità familiare e di tre splendidi appartamentini presso la canonica di don Franco Lanzolla, venuta meno la disponibilità del Campus Hotel. Tanto veniva garantito al console turco, ancora una volta incredibilmente coinvolto da quella ragazza alla ricerca di una vacanza gratuita in alberghi a cinque stelle.
Successivamente lo stesso console informava l’architetto che quell’insegnante aveva istericamente rifiutato l’offerta familiare, pur come da  programma conosciuto da ben dieci mesi e pretendeva il trasferimento in un buon albergo o la disponibilità di un pullman per continuare a soggiornare  a Putignano, il tutto gratuitamente. Ovvio il rifiuto. Nella stessa serata l’Unitalsi, convinta che l’architetto Lombardi avesse davvero mancato a parole date, gli intimava a mezzo fax il trasferimento del gruppo entro le ore 10 del giorno dopo.
Benché atteso da tutti partecipanti nella Basilica di San Nicola per quello che è stato uno straordinario incontro di pace e di preghiera ecumenica, nella sorpresa di una vicenda profondamente kafkiana l’arch. Lombardi si recava prestissimo a Putignano, dove veniva accolto in modi molto aggressivi e escludenti il contradditorio e, insieme ad altri impiegati del Comune di Putignano, accompagnava il gruppo alla stazione di Bari per farlo partire alla volta di Roma, ospite dell’ambasciata turca a cui quell’insegnante aveva inoltrato richiesta di aiuto all’ambasciata per dichiarato abbandono del gruppo.

Il risvolto della medaglia è che quasi 250 giovani giunti da Romania, Bulgaria, Malta, Croazia, Lituania e Turchia hanno voluto trascorrere una intensa settimana nel segno di San Nicola e dell’Europa unita, avviando la costruzione di quei ponti di comunicazione, spesso tanto labili fra di noi ma che esaltano la straordinaria ricchezza delle diversità etniche, linguistiche, fisiche e culturali presenti nella nostra grande nazione-continente.
Hanno portato con sé le loro espressioni culturali, le loro abitudini quotidiane, adattandosi all’ospitalità offerta dalle scuole Venisti di Capurso, De Viti De Marco di Triggiano, Casavola di Modugno, Calamandrei di Carbonara e Piccinni di Bari. Docenti, dirigenti scolastici e famiglie coinvolte sono stati tutti encomiabili per l’impegno profuso nel superamento di difficoltà implicite in un progetto di tale fattura ma che in questo caso erano risultate particolarmente significative.
E già il giorno dopo l’arrivo, la grandissima parte degli ospiti stranieri aveva pienamente compreso ed accettato con entusiasmo quel calore, quell’impegno, quella umanità che stavano consentendo di procedere nella direzione auspicata.
Questo progetto è nato nel 1998 nel segno di San Nicola santo universale. Ed è non senza sorpresa che nei giorni scorsi, provando a mettere in discussione che in tale segno si debba proseguire, l’arch. Lombardi ha preso atto che tutti i partecipanti vogliono che questa debba continuare ad essere la direzione. Lo  hanno dichiarato con slancio e convinzione dopo aver ascoltato lo straordinario messaggio di pace e fratellanza offerto dal priore Padre Damiano Bova in una Basilica gremita di musulmani e di cristiani, cattolici, ortodossi, protestanti, tutti raccolti nel segno dell’universalità ecumenica espressa dal messaggio di San Nicola. Santo anomalo, lo ha definito il Priore, venerato dai cattolici ma riconosciuto e pregato dai musulmani, uniti a noi dalle radici di Abramo e che, pur pregando un nome diverso, sono a noi legati dallo stesso unico Dio.
I ragazzi d’Europa hanno camminato insieme nel corteo storico di San Nicola, portando a lui l’infanzia e la gioventù europea. Hanno festeggiato questa grande unità in una delle parti più belle della Puglia, la Valle d’Itria; hanno ancora una volta abbracciato, nel segno dell’Europa unita, Castel del monte ed ammirato lo splendore della Cattedrale di Trani; hanno attraversato ancora una volta, con i tanti "Segni d’Amicizia", quel crogiuolo di culture e di tesori culturali e storici che è Bari vecchia, cantando e danzando in piazza del Ferrarese con musiche lituane, slave e turche.
E’ stata coinvolta un’altra regione, la Basilicata, con una significativa visita a Matera, inserendo anche Gravina, cittadina che  si prepara ad entrare nell’Olimpo dell’Unesco e che nella prossima edizione, insieme a Matera, sarà nel progetto.
C’à determinazione a proseguire questo percorso di pace e di fratellanza, irto di ostacoli così come da sempre, in contrasto all’indole umana, i percorsi di pace e di fratellanza sono sempre stati. E la rete europea "Treno dell’Amicizia" sarà la reale produttrice del progetto ed esecutrice del futuro programma.
Eppure, gli ostacoli giungono proprio da quelle Amministrazioni alle quali da sei anni l’arch. Lombardi propone un progetto conosciuto per la sua straordinarietà in tutta Europa e rivolge l’invito ad istituzionalizzarlo. Notissimo per la sua assoluta onestà intellettuale e la sua integrità morale e professionale, egli da venti anni produce a Bari straordinarie iniziative socio-culturali, per le quali è stato premiato all’estero ben tre volte. Offrì all’Amministrazione comunale la soluzione del recupero del molo di Sant’Antonio per salvare l’identità ed il lavoro dei paranzieri; si adoperò in maniera determinante per la nascita della Cittadella della Cultura nell’ex Macello Comunale, subendo come conseguenze dieci anni di odii politici e di azioni vendicative da parte di suoi colleghi transitate per il suo ordine professionale. E’ stato per dieci anni determinante nella ricerca di soluzioni alternative ed urbanisticamente più valide per il nodo ferroviario, fino alle recenti svolte. Ha offerto alla città oltre 300 visite guidate ed una miriade di concerti nelle chiese di Bari vecchia tese a sollecitare il resto dei baresi verso tesori dimenticati e abbandonati. Ha realizzato le più valide ed efficaci sperimentazioni di progetti partecipati con l’infanzia, con esiti assurti a rinomanza internazionale. Stimolò il recupero dell’ex ospedaletto, accettando con molta titubanza un parziale incarico di progettazione dalle cui conseguenze, grazie alla profonda scorrettezza di colleghi che gli erano stati affiancati, va ancora difendendosi e di cui l’Amministrazione comunale è ben a conoscenza per esserne stata coinvolta.
Eppure, oggi e senza che nessuno si sia preoccupato di chiedergli spiegazioni dirette ed esaurienti su quanto è accaduto, viene definito "criminale" e gli viene dichiarato per interposta persona dalla capo di gabinetto l’inammissibilità della sua presenza nel Palazzo Comunale.
Perché tutto questo? Si è voluto dare tanto immediato credito ad una giovanissima insegnante turca convinta di poter fare gratuitamente una vacanza di lusso in Italia e non si è voluto neanche ascoltare un professionista conosciutissimo per le straordinarie pagine di vera cultura che continua a regalare a Bari. Dobbiamo prendere atto che non è cambiato nulla e quella indifferenza e insofferenza che avevano segnato i rapporti tra l’arch. Lombardi e le passate Amministrazioni comunali sono state pari pari trasferite in questa, ancor più aggravate da dichiarazioni davvero irresponsabili e offensive per la dignità dell’uomo e dell’operatore di pace e di cultura?
Tutti i partecipanti, specialmente quelli che si sono trovati a vivere il programma parzialmente compresso ma  per come era stato promosso, sono andati via profondamente grati e desiderosi di tornare, manifestando la ferma intenzione di essere pienamente coinvolti nella futura realizzazione. E ancora una volta, pur nella indifferenza o inimicizia delle Amministrazioni locali, una iniziativa dell’arch. Lombardi, che ugualmente ancora una volta le ringrazia, ha riempito di tanta positività le pagine dei giornali e gli schermi delle televisioni locali.
Ma egli, grande espressione di quella cittadinanza attiva, che con profonda convinzione aveva contribuito all’elezione dell’Amministrazione Emiliano ed con ancor maggiore ardore aveva prodotto quella svolta giunta fino alla elezione del presidente Vendola, pur resosi immediatamente disponibile ad offrire un proprio contributo in idee, in azioni, in iniziative progettuali che ha ripetutamente portato all’attenzione del sindaco, continua ad essere considerato quasi un appestato,  dal quale è bene tenersi distanti.
Forse ha sbagliato, sperando che dopo tanti anni durante i quali il marchio di intellettuale di sinistra che la Destra cittadina gli aveva apposto per giustificarne i colpi che gli venivano inferti, le tre Giunte di centrosinistra lo avrebbero pienamente aiutato a realizzare, finalmente nella sua totalità e grandissima valenza, un progetto a cui ora altre città chiedono di poter far parte e addirittura vorrebbero ospitare nella totalità. Ma ha sbagliato lui o continua a sbagliare, tragicamente, questa città con le sue Ammnistrazioni, nella più assoluta incapacità di cogliere quei valori aggiunti che persone come l’architetto Lombardi continuano, sempre più disperatamente ma anche tenacemente ed inutilmente, ad offrire? Sappiatelo, lo ha denunciato come possibilità tante volte, ma davvero ora lo state costringendo a cercare altrove soluzioni per vivere con dignità e serenità. In tutto questo, le irresponsabili dichiarazioni della capo di gabinetto e di altri amministratori sono, queste sì, un errore gravissimo e profondamente incivile.

martedì 16 Maggio 2006

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