Calcio

Per amore della Bari

Michele Triggiani
In attesa del prossimo campionato i tifosi chiedono un aiuto per voltare pagina
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Sig. Cucciolla,
dichiarando la sua "fede bianconera" si autosqualifica. A questo punto la sua precedente lettera, diretta al sottoscritto, fatta di ridicoli concetti, dati fasulli e di boriosa presunzione, assume ancora meno peso. Già era da "circo". Ora fa pena. Si tenga stretta la sua "Rubentus".

Lei non è degno di pronunciar il nome della AS Bari. Per rispetto verso i veri tifosi del Bari. Lei è solo un misero burattino che parla e viene manipolato. Se il calcio è malato a Bari, è per colpa dei tanti "Cucciolla" che ci sono. Lei ha fatto della Bari solo una ragione di interessi (visto che ci ha lavorato….e con che coraggio?), visto che si dichiara juventino……

A questo punto mi da sempre più convinzione che dietro la AS Bari, c’è una "cupola" in stile Moggi: solo per interessi personali (anzi, in modo colorito come si dice da noi a Bari "fare la ricotta"), e non per amore e RISPETTO verso i tifosi. Un consiglio. Eviti un’ulteriore patetica risposta, dicendo che ha parenti e conoscenti che hanno giocato nella Bari.

Distinti saluti, sperando di vederLa allo stadio l´anno prossimo in occasione di Bari-Juventus. O magari in C per Martina-Juventus.

Alla cortese attenzione di

Simeone Di Cagno Abbrescia
Natuzzi Pasquale
Luciano Benetton
Tronchetti Provera Marco
Leonardo Del Vecchio
Giovanni Dell’Aria Burani
Miuccia Prada

Sono Michele Triggiani, meglio conosciuto come "Michele Mortadella". Ho deciso di scriverVi personalmente perché sono innanzitutto un inguaribile ottimista ed un inguaribile sognatore. Proprio perché ho vissuto gli "anni d’oro" della magica Bari da protagonista assieme ad uno stuolo di tifosi orgogliosi di tifare Bari ed orgogliosi di aver sempre portato in alto il nome ed i colori del Bari in giro per i vari stadi italiani. Ed ora più che mai, dopo gli ultimi anni di anonimato, scarsa serietà e, diciamolo pure, "sonore prese per i fondelli" , una città e provincia intera chiede di ritornare a rivivere gioiosamente quei momenti e quei successi che ci rendevan orgogliosi di quei colori e di quella passione che si chiama "AS Bari".

Come detto, ahimé sono finiti questi tempi d’ oro, quelli del Bari di Bruno Bolchi, di Salvemini, delle "tre punte Maiellaro-Joao Paulo-Raducioiu", di Cowans e Rideout, di Toto’ Lopez e della mitica sfida contro la Juventus in Coppa Italia, del Bari "alla barese", della Mitropa Cup di Terracenere, del Bari di Nicola Ventola e dell’ ultima promozione in Serie A, del Bari di Fascetti, del 2-1 contro l’ Inter targato Cassano-Enninnaya, di Igor Protti capocannoniere in serie A, del Bari del "trenino"…oramai tutti "ricordi" datati che prima danno una sensazione di soddisfazione ed orgoglio, poi una grandissima amarezza e delusione. Anzi, una enorme tristezza.

Perché quei ricordi sono solo amarcord, statistiche ed archivio. La realtà è ben altra. E visto che son uno cui piacciono le statistiche, Le riassumo la realtà con un unico dato: serie B, Bari-Cittadella, 29 paganti baresi (51 in totale)!Sì, una partita in serie B con 29 paganti, poche stagioni fa. Record nazionale, ahimé in negativo. Quella partita è la sintesi perfetta di questi ultimi sette anni, ove siamo passati dalle stelle alle stalle. Combinazione proprio da quella partita maledetta del dicembre ’99 contro l’ Inter è iniziata la nostra "cavalcata" verso "le stalle". Anzi, verso "lo stallo".

Da ambizioni LEGITTIME di Coppa Uefa (il cosiddetto "ingresso dalla porta principale") si e’ passato prima ad una salvezza risicatissima a Venezia, poi ad un anno di batoste con tanto di retrocessione (e di una partita interna, Bari-Roma, che "qualcuno" ha svenduto a ben 30.000 romani in scampagnata a Bari per "arrotondar"l’incasso stagionale). E Poi? E poi sempre più in basso. Sono ormai 6 stagioni di delusioni sempre più cocenti e scandalose. Salvezze in serie B sempre conquistate per il rotto della cuffia, mancanza di programmi e svendita&svalutazione costante della squadra e dei giocatori (siam passati da Andersson ed Ingesson in serie A a due "tal dei tali" Markic e Pizzinat…), figuracce contro Albinoleffe, Cittadella, Acireale, Rimini (con rispetto per tali squadre, non ho detto Real Madrid, Chelsea, Barcellona o le "grandi sorelle" della serie A!).

Ho volutamente omesso un particolare vergognoso della nostra storia calcistica: nel 2004 siamo retrocessi in C, dopo l’ennesima stagione di amara mediocrità, stagione cominciata con le solite presentazioni e proclami positivi da parte di chi dovrebbe (ed uso OVVIAMENTE il condizionale!) essere il primo tifoso della squadra. I tifosi a Venezia si smarrivano nella tristezza della retrocessione in C, mentre "qualcuno", invece di seguir la squadra "che dovrebbe essere come una figlia femmina", preferiva gozzovigliare con amici e parenti tutti (ecco il perché del "condizionale", ma di motivi ce ne sono diversi.).
Agli annali del calcio risulterà SEMPRE questa retrocessione che nessuno potrà cancellare. Nemmeno il successivo ripescaggio per demeriti finanziari altrui (Napoli/Ancona) potrà cancellar dagli almanacchi quella macchia nera che ci portiamo ormai addosso..e figurarsi se si potrà mai cancellar quell’ episodio nel cuore di tutti i tifosi del Bari.

Il culmine si sta avendo col passar degli anni, in quanto i tifosi baresi hanno preferito evitare ulteriori prese in giro semplicemente non recandosi allo stadio. Ecco perché si passa dai pienoni degli anni passati in A (o in B nell’ anno dell’ ultima promozione) a partite giocate praticamente a porte chiuse. I tifosi a Bari ci sono eccome! Solo che a differenza di altre piazze calcistiche e città il tifoso biancorosso ha scelto una diversa, ma allo stesso modo da rispettare (a maggior ragione perché senza violenza), forma di protesta: LA DISERZIONE. E dei pochi superstiti dello stadio, la maggior parte è composta dai "fedelissimi" della UCN che non "possono permettersi" di disertare perché quella maglia e quei colori rappresentano il loro punto di riferimento.

I tifosi sono da riconquistare, bisogna ridar loro fiducia e speranza, soprattutto perché con i nostri sentimenti di tifosi ahimé "qualcuno" ha voluto giocare. Ed anche pesantemente. Queste ultime sono state sei stagioni di amarezze capaci di far disinnamorare anche i più piccoli. Non a caso, se i giovani ventenni baresi sono cresciuti con il mito di Joao Paolo e di Gerson, ora i più piccoli baresi hanno comunque i loro miti brasiliani. Ma si chiamano Kakà , Cafù, Adriano e compagnia varia. Tutti giocatori che col Bari non hanno nulla a che fare. Nelle strade e piazze baresi ove si gioca a calcio è tutto uno sventolio di maglie di Milan-Inter-Juve e affini. Fosse la maglia della nazionale..ma nemmeno quella. E se si pone ad un bambino una semplice domanda del tipo: "perché non tifi Bari?", la risposta più "politically correct" è : "U’ Bbàr je’ squadr? Ci tu fasc fa a jèss du Bbar!". E Domenica in occasione di Reggina-Juventus qui a Bari c’è stato il tutto esaurito, con uno stuolo enorme di ragazzini baresi e della provincia che verranno allo stadio unicamente per seguire Del Piero e soci…e loro diranno "E quando mai ricapita una situazione del genere!".

E questa è la conseguenza di chi ha voluto speculare sul tifo barese. E’ questo l’unico sensato e logico motivo che conduce il tifoso smarrito a "rifugiarsi" nel più comodo (ma disqualificante) tifo verso le realtà più blasonate del calcio italiano.
Qui qualcuno ha scherzato pesantemente con i tifosi biancorossi, qui qualcuno ha volontariamente seppellito l’amore dei baresi verso la squadra. E si va sempre più in basso..

Noi stiamo aspettando ancora immani promesse da chi osò dire "Entreremo in UEFA dalla porta principale" (abbiam visto solo le porte della C1), "Farò del Bari la Juventus del Sud" (forse serviva Moggi a Bari?), "Costruiro’ un grande Bari attorno a Cassano" (si, con Ayala, Pizzinat, Markic e De Gregorio..famosi fuoriclasse di grido), "Ritorneremo in Serie A" (Si, alla playstation), "Tardelli è l’ uomo che fa al caso nostro" (si, per andar poi in zona retrocessione). E mi fermo qui, per non tediarVi ulteriormente. Ci sentiam prigionieri e "zimbelli" di colui che ricatta il calcio a Bari. Si, perché temiamo che la AS Bari sia diventato l’oggetto di ricatto per beghe e questioni politiche ed "edilizie" che esulano dal gioco del pallone. E su questo tema preferisco non dir la mia, anche perché proprio le due righe precedenti fanno capire cosa io ed in generale il tifoso barese pensa a riguardo.

Ci sentiam ulteriormente presi in giro perché questo "padre padrone" è riuscito a crear attorno a sé uno zoccolo duro (altro che Ultras, di peggio!) capace di proteggerlo da eventuali prese di posizioni contrarie, capace di isolarlo da critiche di qualsiasi forma (stampa inclusa), capace di renderlo "innocente vittima della ignoranza e presunzione dei baresi che non vanno allo stadio". La conferma di questo arrogante atteggiamento si è avuta poche settimane fa quando, in occasione di un incontro organizzato tra tifosi-istituzioni-rappresentanti della squadra, nessuno delle persone al timone della società (e nessuno del famigerato "zoccolo duro") vi partecipò, nonostante reiterati inviti al dialogo ed al confronto.

Il "non plus ultra" si è avuto qualche giorno fa, quando uno dello "zoccolo duro" ha avuto l’impudenza di ribadire (in forma di lettera ufficiale) patetiche accuse verso i baresi (condite da una statistica "ridicola": vien detto infatti che in questi ultimi 30 anni di gestione, la AS Bari è stata più in A che in B, cosa che qualsiasi almanacco di calcio sconfessa in toto. Questa è la conferma che i primi "menefreghisti" del calcio a Bari son proprio gli appartenenti allo "zoccolo duro").

Noi ci sentiamo doppiamente presi in giro quando prima viene detto "Venderò la squadra", per poi giocar a "far il gatto col topo" con noi tifosi e con i rappresentanti delle cordate interessate perché colpevoli di "aver arringato i tifosi". Intanto, "arringando i tifosi", gente quale Cairo a Torino, Della Valle a Firenze, Zamparini a Palermo e De Laurentiis a Napoli hanno ridato coraggio e voce ai rispettivi pubblici. A Bari no, a Bari bisogna sguazzare nella mediocrità. Ed il bailamme relativo alla "questione Cazzaniga" (colpevole di essersi proposto UFFICIALMENTE con una cordata per l’acquisto della AS Bari e di aver cercato il contatto con i tifosi) ha confermato che a Bari di mediocrità ce ne sta in quantità notevole.

Dire "La AS Bari è in vendita" per poi scoprire che si è impossibilitati ad avere una valutazione UFFICIALE della società (la barzelletta dei documenti relativi alla valutazione UFFICIALE mai arrivati al Sig. Cazzaniga è ormai roba vecchia) è l’ apice della mediocrità a Bari. Bari merita una nuova mentalità, un nuovo slancio e soprattutto "aria nuova". La politica del "un tufo qua, un tufo là", la politica della "squadra come la figlia femmina" e del "non-investimento" dopo anni di vacche grasse per poi ridursi a ricapitalizzazioni senza nemmeno acquisti a "parametro zero" (il Mantova e’ in zona playoff con una squadra a "parametro zero") è ormai qualcosa di attempato ed anacronistico.

Non è un caso che questa lettera sia rivolta a Voi. Voi rappresentate un positivo punto di riferimento per capacità e competenze che si integrano nella realtà barese. Voi siete un pezzo di Bari!

Voi siete un pezzo d’Italia!
Spero solo che questa lettera sia un pretesto per poter, chissà, parlar dal vivo e discutere della nostra magica Bari e di poter trovare soluzioni convergenti verso nuovi orizzonti. Bari non merita questa situazione, tantomeno i famigerati 29 spettatori paganti della partita contro il Cittadella… Bari merita ben di più, e sono sicuro che Voi siete in grado di comprendere l’invito a rilanciar il calcio a Bari in una nuova veste, con una nuova prospettiva e con una nuova impostazione di base.

E chissà, sperando di veder di nuovo "il trenino" dei giocatori vittoriosi in quell’astronave dal nome "Stadio S. Nicola", stracolmo di tifosi che cantano come ai vecchi tempi "LA BARI SIAMO NOI, E’ UN SENTIMENTO FANTASTICO!".
Un vecchio striscione recitava "imprenditori locali e nazionali compratevi il bari". Io ve lo ripropongo sperando di non dover più soffrire!

Coraggio compratevi il bari!

Con stima
Michele Triggiani

p.s.: grazie x la collaborazione

martedì 16 Maggio 2006

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