Attualità

Una giornata indimenticabile

Marco Vallé
Gita a Predappio, al cimitero del Duce. Obtorto collo, però, sia chiaro......
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*Inizia con oggi una nuova rubrica di barilive.it: raccontateci il vostro compleanno più memorabile, nel bene o nel male, corredatelo di foto o anche di filmati, se ne avete, e mandateci il tutto via mail a redazione@barilive.it. All’oggetto della mail scrivete: una giornata indimenticabile, autorizzandoci ovviamente alla pubblicazione del vostro "pezzo" e indicandoci come lo dobbiamo firmare per voi. Appena ci saremo ripresi dalle risate, come nel caso del pezzo che state per leggere, vedrete on line il vostro capolavoro. Spargete la voce e scrivete numerosi. F.D.

Prologo

Viaggiavamo in autostrada, direzione Bari, quando l’autista e proprietario dell’auto nonché mio amico ci comunicò un cambio di direzione: Predappio. Per un momento rimanemmo tutti perplessi, il sottoscritto più di tutti…
Non facemmo altre domande a riguardo della meta perché fu subito noto che la nostra scampagnata (nonché il mio compleanno) si sarebbe trasformata in una visita al cimitero.
Non potevamo infrangere il sogno della sua vita: portare un mazzo di fiori al Duce!

L’arrivo

Arrivati a destinazione la curiosità arrivò alle stelle perché ci ritrovammo in un vero e proprio luogo di pellegrinaggio.
Siete mai stati a Santa Rita? Loreto? San Giovanni Rotondo? È esattamente la stessa cosa.
Folle di fedeli con croci appese al collo trovate da una parte e folle di fedeli con “croci cerchiate” appese al collo trovate dall’altra; idem per i negozi di souvenir dove è possibile acquistare, al posto delle famose statuette “metereopatiche” della Madonna, busti del Duce di tutte le dimensioni  in gesso, bronzo etc.,  bottiglie di vino sempre rigorosamente personalizzate “il vino del Duce”, accendini, cappellini, libri di testo, oggettistica.
Insomma è possibile acquistare qualsiasi oggetto per dare un tocco di colore “nero” al vostro look o alla vostra casa.
La cosa più sconvolgente sono le code che si creano davanti ai negozi, pensate che la gente è così numerosa  che la fanno entrare in gruppi.

Il cimitero

Non sapevo se ridere o piangere (dal ridere), non ho mai visto qualcosa di più grottesco. Entrammo in fila indiana, capofila il nostro amico con i suoi fiori fasciati dal tricolore.
Sul viale principale del cimitero si stagliava la cappella della famiglia Mussolini, con tanto di cripta (come tutti i santuari che si rispettino) stracolma di gente commossa.
Improvvisamente mi prese un colpo! Il silenzio fu rotto da un forte suono di tacchi accompagnato dal saluto romano.
I fiori? Ovunque e accompagnati da messaggi del tipo: “La tua Ducetta”, “La tua piccola balilla” ecc.
Premesso che il sottoscritto vive seguendo il motto: “vivi e lascia vivere”, all’uscita della cripta mi prese un altro colpo!
C’erano una cinquantina di persone schierate a mò di battaglione, rigorosamente vestite di nero con una felpa riportante la scritta: “saluti romani” e tanto di tromba.
Chiesi al mio amico cosa stesse succedendo, la risposta fu:”una cosa bellissima”.
Il mio pensiero fu: “sti ca**i” ed ecco all’improvviso un urlo: “finalmente ce l’abbiamo fatta!”. Il mio pensiero fu di nuovo:”sti ca**i, pensa te, poveretti forse vengono da Palermo”.
Venivano da Rieti.
A seguire partì la tromba, e poi un colpo secco di tacco, il mio pensiero fu:”adesso li portiamo dall’ortopedico” e a seguire tutti con la mano destra alzata. Descrivere il momento è veramente difficile ve lo garantisco, ma viverlo da spettatore lo è stato ancora di più.
A questo punto pensai che sarebbe stato divertente far entrare una Drag Queen che cantava “bella ciao, bella ciao”.
Ad un certo punto mi gridarono “viva il duce” aspettando una risposta.
Rimasi interdetto e mi domandai perché proprio a me con tutta la gente che c’era.
Capii che il motivo era il mio taglio di capelli con il rasoio e la mia t-shirt; scoppiando a ridere mi diressi verso il ristorante dove finalmente avremmo festeggiato il mio compleanno.
Alzai gli occhi e lessi il nome presente sull’insegna: “OSTERIA VERDI RICORDI ANNI TRENTA”
Durante questa giornata però di colore verde ho visto solo il prato del cimitero.
Prosit e buon compleanno a me.

domenica 14 Maggio 2006

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