Attualità

Da Punta Perotti una concreta speranza di risanamento ambientale

Onofrio Schino
Ecomostri grandi e piccoli: la vostra ora è giunta
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Non si torna più indietro. La demolizione di Punta Perotti, atto dovuto e necessario e non capriccio ideologico di qualcuno, segna un punto di svolta della cultura ambientalista italiana come tutela del territorio e garanzia di legalità. Ricevendo il "Panda d’oro" Michele Emiliano ha detto d’un fiato qualcosa su cui evidentemente rimurginava già da qualche giorno, e alla quale pensava forse per rintuzzare moralmente gli attacchi e gli insulti di una lobby impazzita, quella del mattone. La lobby più potente di Bari che per anni e decenni ha fatto e sfatto in totale libertà e che, in passato, quando non riusciva ad assimilare a sè i sindaci, li faceva semplicemnete cadere.

Michele Emiliano ha detto che i 210 milioni di euro che arriveranno (ha usato il futuro di volizione che in inglese si traduce con shall più l’infinito del verbo) dal risarcimento che i costruttori abusivi di Punta Perotti pagheranno alla comunità dei baresi per i danni morali e materiali inflitti, saranno impiegati per aiutare quelle comunità pugliesi che, alle prese con problemi di demolizione di costruzioni abusive e destinate all’abbattimento, abbiano problemi di risorse.

E ha detto anche che già 70.000 euro saranno dati al Comune di Porto Cesareo (Lecce) una delle perle delle nostre coste deturpate dagli sciacalli e dagli speculatori alla Punta Perotti, e nemmeno noi ci sentiamo di distinguere tra coloro che hanno costruito "per necessità" e coloro che l’han fatto solo in dispregio alle leggi. Tutti da condannare, se ci permetete questa alzata di orgoglio e di dignità, fuori dagli ipocriti distinguo che servono solo a coprire l’ignominia.

Questa è la notizia, stasera e questa notizia vi diamo, come sempre cercando di farlo bene e velocemente, nello stile di BariLive.it.

La serata registra anche la premiazione, unica per ora in Italia, da parte del WWF a un sindaco che ha buttato giù un ecomostro. Un Sindaco commosso, quasi travolto dall’imbarazzo di ricevere un premio che ha subito dedicato a tutti quelli che in dieci anni non hanno masi smesso di credere che si potesse, a Bari, vivere senza che comandassero solo quelli che hanno i soldi e dil potere.

Un premio che ha dedicato alla sua giunta e a quei consiglieri comunali che nelle passate legislature si sono comunque battuti contro quella che si presentava come l’inevitabile vittoria del mattone speculativo contro la città per bene. E ha salutato Vito Leccese e Cesare Veronico, solo per fare due fra i tantissimi nomi.

Un premio che è stato accompagnato da un vero panda di pelouche, il simbolo del WWF che Emiliano non si vergognava di tenere fra le braccia proprio come un bambino, felice e determinato, determinatissimo ad andare avanti.

Queste le notizie, popolo di barilive.it. E sono belle,  una volta tanto.

sabato 22 Aprile 2006

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