Cronaca

Operazione Europa: le auto vendute a Bari senza l’IVA

Antonella Ardito
Dodici milioni di euro evasi all'erario, ai domiciliari anche uno dei consiglieri delegati dell'Autoclub di Bari
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Avevano trovato il modo di aggirare il fisco e di lucrare sull’importazione delle auto comunitarie: otto indagati e quattro arresti per l’Operazione Europa.

Intercettazioni telefoniche, indagini in atto dall’agosto 2005 ad opera del Nucleo Provinciale di Polizia Tributaria della GDF di Bari per arrivare alla contestazione dei reati di truffa "realizzata mediante l’emissione e/o l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, e diretta alla nazionalizzazione di auto comunitarie"

Un circolo vizioso sospeso tra la Campania, il Lazio e la Puglia che attraverso le iniziali verifiche fiscali alla società Dimensione Auto di Altamura, ha portato alla scoperta di una frode dell’Iva per dodici milioni e trecento settanta mila euro tra il 2003 e il 2005.

Dalla Germania, Spagna, Francia e Belgio due fratelli napoletani, C.L. e B.L., ora in carcere, a seguito dell’ordinanza del GIP Vito Fanizzi, importavano auto per conto di due società la Queen Car srl e la Dora car srl", denominate "cartiere", dal Pm Isabella Ginefra, titolare dell’indagine: cioè queste società più una terza, la Erre Erre Import di Roma, erano intestate a presta nomi nulla tenenti e destinate a durare solo un anno e mezzo, quindi delle vere scatole vuote dal punto di vista imprenditoriale.

In questo modo venivano emesse fatture per operazioni inesistenti  ed evaso il venti percento dell’Iva: le auto venivano girate direttamente alle concessionarie di Altamura e Bari (Dimensione Auto per l’appunto e Autoclub srl) e i rivenditori potevano vendere le auto ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato.

Ai domiciliari adesso si trovano L.G., consigliere delegato dell’Autoclub di Bari e fratello di Giovanni, titolare dell’azienda operante a Bari dal 1991 e P.M., titolare del Dimensione Auto di Altamura.

Per tutelare l’erario si è proceduto al sequestro preventivo della concessionaria di Altamura, di tredici unità immobiliari tra cui ville e appartamenti e un terreno, appartenenti agli indagati per un importo complessivo di tredici milioni di euro.

giovedì 20 Aprile 2006

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