Politica

Berlusconi…..bocciato

La Redazione
L'Ici è l'unica imposta autenticamente federalista: chissà che ne pensa Bossi
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"E’ imbarazzante e per certi versi inquietante che il Presidente del Consiglio non sappia di che cosa sta parlando": con queste parole l’assessore all’Economia del Comune di Bari, Francesco Boccia, docente universitario di Economia e finanza locale, ha commentato la proposta di Berlusconi di abolire l’Ici sulla prima casa. "Stiamo parlando – spiega Boccia – di una delle poche, forse l’unica imposta che nasce e viene utilizzata nel territorio da cui proviene. Anziché accogliere la richiesta di libertà tributaria che da anni arriva dai comuni e che avrebbe consentito agli stessi di far pagare meno a chi non può, Berlusconi con la bacchetta magica cancella 12 anni di autonomia finanziaria e propone l’abolizione dell’unica imposta federalista. Sarebbe curioso conoscere il pensiero di Bossi su questa nuova uscita del premier". "Per la Città di Bari, continua Boccia, "la boutade elettorale di Berlusconi costa 25 milioni di Euro; il Presidente del Consiglio ci dica a questo punto dove e come recupereremmo i 25 milioni di Euro. Mi sembra fantapolitica sostenuta da fantafinanza.

Secondo Boccia "l’inconsistenza della proposta di Berlusconi risiede nella stessa legislazione della finanza locale che il premier, forse accecato dai timori sempre più consistenti di sconfitta elettorale, dimostra di voler accantonare. A parere del professor Boccia per abolire l’Ici sulla prima casa, Berlusconi "dovrebbe stravolgere l’attuale normativa sulla finanza locale, tornando a meccanismi di finanza centrale che ricordano i tempi dei decreti Stammati. Insomma una riedizione dei cosiddetti favolosi anni ’70 per poi lasciare tutti i Comuni italiani senza i tre quarti delle loro entrate. Chiedo e mi chiedo: possiamo prendere seriamente una simile uscita?". Secondo Boccia "i Comuni sono già stati gravati dai pesanti tagli operati dalla legge finanziaria che nel caso del Comune di Bari ha già comportato decurtazioni per il 6,5 per cento della spesa in conto capitale e parliamo di 15 milioni di euro". Tutto ciò – conclude Boccia – se da un lato può essere comprensibile stante la difficile situazione nella quale versa Berlusconi, ormai ridotto a un tasso di credibilità zero nei confronti dei cittadini, dall’altro non può che inquietare a causa della superficialità con la quale simili proposte vengono gettate in pasto alla pubblica opinione sul modello del panem et circenses, una logica lontana anni luce da quella di un moderno paese occidentale".

mercoledì 5 Aprile 2006

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