Cronaca

In Punta di pedalata: il botto visto su due ruote

Antonella Ardito
Punta Perotti è andata giù per un terzo, le altre due esplosioni il 23 e il 24 aprile
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Inizia pedalando la mia giornata da cronista, alla ricerca della strada più libera per arrivare in fretta lì, in quel parcheggio che mi attende, dove essere sicura che nulla, neanche un granello di polvere potrà arrivarmi addosso: in bicicletta, dalle parti del Parco due giugno tanti corridori si preparano per Vivicittà: mi guardano e non capiscono quel tesserino giallo al collo…ma questo è il pass per la storia, perchè per Bari oggi è un giorno storico.
La mia vita l’ho vissuta con Punta Perotti, seguendo bambina le prime schermaglie giudiziarie, i ricorsi , le trasmissioni Tv e le battaglie degli ambientalisti (e oggi il Wwf e Legambiente questa giornata l’hanno colorata per davvero) ma anche dei giornalisti più coraggiosi.
Qunate volte  a Roma come in Sicilia o Madrid mi son sentita dire: "Ma lì, da te a Bari quando abbattono Punta Perotti?"della serie, "Quando vi liberate di questo monumento all’illegalità?"

Il momento è arrivato, è stato un attimo, senza sirene (dovevano tenere all’erta fotografi e cameraman ma non si son sentite) e alle 10.34 di questa calda domenica d’aprile  l’orizzonte è diventato più pulito: più pulito nonostante la polvere che ha avvolto Japigia.

Dormiva ancora quando stamattina l’ho attraversata per arrivare al mare, sorniona aspettava come tutta la città…perchè in tanti, poco a poco, si sono assiepati sul lungomare che conduce a Pane e Pomodoro: di destra o di sinistra davvero non importa, si può vederla in maniera diversa su come è andata tutta la vicenda, ma abbattere Punta Perotti non significa solo eliminare un corpo di reato.
Qualcuno si è anche un pò scaldato, attorno a Michele Emiliano si è radunata tanta gente: c’è chi ha paura di dover pagare tasse in più per questo abbattimento ma il Sindaco chiarisce: "Credo che tutti i presenti abbiano avvertito un senso di dolore, ma adesso è il momento di pensare al futuro: Bari deve riannodare il suo rapporto con il mare e riprendere il dialogo con le altre culture."
Nel futuro di questo lungomare sud c’è una Stu, una società di riqualificazione urbana dove pubblico e privato (anche straniero) sono chiamati a mettere insieme idee e capitali per riportare sulle macerie di Punta Perotti la vita, il chè non significa lasciar decidere al palazzo ma capire che quella propaggine sospesa tra Japigia e Madonnella deve diventare il punto di svolta della città, che deve sprovincializzarsi, guardare oltre e affrontare i problemi senza piangersi addosso.

Per questo l’abbattimento è importante: perché i baresi possono e devono capire che se lo si vuole davvero le cose si fanno: Emiliano ha programmato il botto volutamente prima delle elezioni? Le polemiche lasciamole al passato: torno a casa con la mia bici rosa e volgendo lo sguardo a sud, verso il lungomare vedo che qualcosa è cambiato.

Dietro quelle macerie e quello scheletro ancora in piedi c’è il futuro…qui…a Bari.

domenica 2 Aprile 2006

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