Attualità

Documento delle libere associazioni dei commercianti

Fortunata Dell'Orzo
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PIATTAFORMA PROGRAMMATICA "APERTA"
COORDINAMENTO REGIONALE DI COMITATI E ASSOCIAZIONI COSTITUITE E COSTITUENDE DI LIBERI COMMERCIANTI
 
DOCUMENTO DI PRESENTAZIONE E PROGRAMMA DI INIZIATIVE

E’ stata indetta questa assemblea per costituire un Coordinamento del movimento nato nella spontaneità e nella volontà di sopravvivere ai cambiamenti avvenuti in questi ultimi decenni. Cambiamenti di ammodernamento sì, della rete distributiva e della legislazione che ne formulerebbe le regole, ma avvenuti sicuramente senza una adeguata valutazione dell’impatto socio-economico che ne è conseguito, che si è rivelato a dir poco disastroso a danno della qualità della vita  e della tutela del territorio e delle attività commerciali con tutto il sistema economico ad esso associato.
Tutto a causa del malumore insorto nella categoria, per la inadempienza del proprio ruolo di rappresentanza da parte delle Organizzazioni economiche rappresentative o, per meglio dire, rappresentando gli interessi di "una parte" delle tipologie commerciali e cioè la grande distribuzione.

Nasce così la necessità di costituire il Coordinamento Regionale di Comitati e Associazioni, costituite e costituende, di Liberi Commercianti.

Un movimento di lavoratori che così "rompono" il muro divisorio creatosi in passato con i consumatori, incolpevoli gli uni e gli altri di immotivate strumentalizzazioni. Un movimento che chiede ai cittadini di dire la loro sulla tutela del territorio e di non "spegnere" la città lasciandola inaridita e rischiosa.

 Un nuovo soggetto che chiede alle istituzioni di riconsiderare i criteri di programmazione commerciale e degli insediamenti delle grandi strutture per i seguenti motivi:
* Posizione dominante ed alterazione delle regole della concorrenza rispetto al piccolo commercio tradizionale.
* Crisi del comparto e dell’intero indotto: Aziende commerciali, Grossisti, Agenti e Rappresentanti di commercio, Fornitori di beni e di servizi, Consulenti e Progettisti, Artigiani e Impiantisti.
* Impoverimento del tessuto sociale e della vivibilità cittadina. Pericolo per la costituzione di un terreno fertile alla crescita della criminalità. Adozione di un modello distorto dell’utilizzo del tempo libero e del consumismo, che arriva ad indurre i consumatori a spendere somme superiori alla loro reale disponibilità e trascorrere il tempo libero nelle finte piazze degli ipermercati.
* Falsa crescita economica e assenza di investimenti da parte della Grande Distribuzione.
* Incremento della precarietà ed illusoria crescita occupazionale. Peggioramento delle condizioni lavorative e affermazione di un nuovo modello di sfruttamento del lavoro.
* Inadeguatezza della Legislazione attualmente in vigore, vanificata dalla programmazione frammentata dei singoli comuni limitrofi.
*  Chiusura di esercizi commerciali, desertificazione delle periferie  e disoccupazione in tutto l’indotto.
     
     Lo scopo del Coordinamento sarà  elaborare iniziative e intensificare le  relazioni con gli Enti Pubblici per recuperare il valore sociale e culturale della distribuzione commerciale in ambito cittadino ed evitare il declino di queste attività ancora presenti e radicate nel tessuto urbano nel corso della storia con il concorso e la partecipazione attiva dei diretti interessati.
     
     A riguardo sarà necessario attivare ogni possibile azione per rimodellare la attuale Legislazione Regionale anche al fine di limitare, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria, l’accesso indiscriminato sul territorio di Iper – Bombe di tipo Commerciale e salvaguardare così l’economia locale.
     
        Solo negli ultimi anni, in una sfrenata corsa al consumismo ed alla perdita di riferimenti sociali, l’avvento della Grande Distribuzione ha sottratto alla vita quotidiana i cittadini, che in qualità di consumatori, vivevano l’incontro nelle vie e nelle piazze ed il dialogo durante le commissioni domestiche, con spirito di solidarietà.

        Anche la cultura religiosa, con la conseguente perdita di punti di riferimento morali, ha subìto un fortissimo danno, per l’esodo di masse enormi di persone verso l’acquisto domenicale e negli orari più impensabili soltanto pochi anni fa – quando una parte della vita sociale dell’individuo ruotava intorno alla riunione familiare della pausa di pranzo, della cena e della festività.
       
     Si affaccia il pericolo per il destino degli uomini, che si perda la relazione interpersonale e lo scambio di lavoro e di servizi dati e ricevuti sulla scorta delle proprie necessità con quello di altri individui, ma si costituisca invece un freddo ed impersonale rapporto di lavoro e la tristezza degli stessi consumatori, che rischiano di rappresentare i potenziali clienti "radiografati" e "programmati" agli interessi ed agli acquisti prossimi venturi. Un numero da integrare nella moltitudine informe e anonima che passa il tempo occupata a spendere.

        I commercianti  consapevolmente, questa volta, intendono rivolgere il loro sguardo all’orizzonte, proponendosi come parte attiva per la programmazione del piano commerciale delle proprie città e della propria Regione.
       
        Il pericolo più  imminente è la pretesa da parte della Grande Distribuzione di ottenere deroghe indiscriminate alla regola delle chiusure domenicali e festive.
A partire dalla Città di Bari.

        Con questa pretesa si stravolge e si danneggia non solo l’economia della stessa città di Bari ma anche quella dei Comuni della provincia. Lo stesso vale per ogni comune nel quale è presente un centro commerciale che danneggia l’economia degli altri Comuni limitrofi.
       
Va da sé che questo costituisce un gravissimo precedente nella intera Regione.

I commercianti si oppongono energicamente a questa politica commerciale ed esortano il Comune di Bari ad individuare  le aperture domenicali e festive nel rispetto del comma 5 dell’articolo 18 della L.R. n.11/2003 o comunque nel rispetto dell’atto di indirizzo del Consiglio Comunale di Bari, adottato all’unanimità, con delibera del 10 novembre 2005, manifestando sin d’ora che ogni differente soluzione, adottata in violazione della legge Regionale, troverà ferma opposizione dinanzi al competente Tribunale Amministrativo Regionale ed in ogni altra iniziativa di LOTTA collettiva finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica.   

Il Coordinamento, pertanto, invita

* Tutti i commercianti ad unirsi intorno ai progetti che il Coordinamento propone e costituire Associazioni – Comitati territoriali di liberi commercianti;
* I lavoratori dipendenti a intervenire organizzandosi anch’essi per opporsi allo sfruttamento sui luoghi di lavoro;
* Le organizzazioni sindacali a non prestare il fianco a illegittime minacce di licenziamenti collettivi paventate dalla Grande Distribuzione;
* Le Istituzioni locali a porre in essere interventi di politica economica che non disperdano il danaro pubblico nel finanziamento allo sviluppo fittizio della Grande Distribuzione;
* I cittadini e le Associazioni civiche, culturali, religiose a mobilitarsi per evitare la degradazioni delle periferie e del territorio urbano;
* Tutti gli esercenti le attività complementari al commercio ad attivarsi presso le proprie Organizzazioni di categoria e le istituzioni per fronteggiare questa nuova arma distruttiva che sono gli ipermercati.

Ed infine, la Regione Puglia ad arginare il rilascio indiscriminato di nuove Autorizzazioni per la apertura delle grandi superfici di vendita, e di monitorare l’attuale distribuzione in zona al fine di verificarne l’equo rapporto in relazione alla densità della popolazione/estensione territoriale e di modificare le norme in vigore intensificando ogni forma di partecipazione dei diretti interessati per l’ individuazione delle migliori soluzioni ( ad es. Tavolo Tecnico Permanente)

lunedì 20 Febbraio 2006

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