I carabinieri di Bari hanno arrestato il presidente di un consorzio di autotrasportatori e tre suoi dipendenti, con l’accusa di aver imposto il ‘pizzo’ sul trasporto del grano dal porto di Bari, dove viene scaricato, fino ai vari mulini pugliesi e di aver alterato il regolare andamento della filiera distributiva e del mercato.
Ai quattro, i militari hanno notificato un provvedimento restrittivo in cui si contestano i reati di concorso in estorsione, violenze, minacce e illecita concorrenza.
Secondo le indagini coordinate dal pm barese Marcello Quercia, il presidente del consorzio, in concorso con tre camionisti suoi dipendenti, ha minacciato diversi ‘padroncini’ ed altri trasportatori costringendoli con minacce, ma anche con feroci pestaggi, a lavorare per conto del consorzio e a determinate condizioni.
Inoltre – sempre secondo l’accusa – le vittime erano costrette a pagare tangenti in danaro e ad emettere fatture per conto del consorzio.