A quindici anni dall’ incendio del Teatro Petruzzelli e a un mese e mezzo dall’inaugurazione del foyer, Ferdinando Pinto, gestore ai tempi del rogo del ‘91, è stato assolto dall’accusa di incendio doloso, incendio colposo e falso in bilancio.
A deciderlo è stata la prima sezione penale della Corte di assise d’appello, a conclusione del processo d’appello-bis. Processo voluto dalla Cassazione, la quale, nel 2002, annullando la precedente sentenza d’appello, rinviò gli atti alla Corte di Appello di Bari per un nuovo processo. Sempre oggi è arrivata l’assoluzione anche per Giuseppe Tisci, custode del Teatro, per Antonio Capriati e per Vito Martiradonna, quest’ultimi accusati di incendio doloso. Nel processo d’appello-bis, la Procura generale aveva chiesto sette anni di carcere per Ferdinando Pinto il quale era stato accusato di concorso esterno con il clan Capriati, che, secondo quanto dibattuto, avrebbero potuto contare anche sugli introiti relativi ad una ipotetica ricostruzione del Petruzzelli.
L’unico condannato è il presunto autore materiale dell’incendio, Giuseppe Mesto. Per lui è stato decisa una pena detententiva di quattro anni e due mesi.
Un’altra tessera che si aggiunge nella difficoltosa ricomposizione di una verità giuridica che ha faticato molto prima di cristallizzarsi. Infatti, prima di questa sentenza, Pinto era stato condannato, in primo grado, a sette anni e otto mesi e nel giudizio d’appello a cinque anni e otto mesi.