Politica

Arcipelago o cittadella?

La Redazione
E' ancora aperto il problema degli uffici giudiziari
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Torniamo sulla questione degli uffici giudiziari, chiarendo alcune aspetti che, nelle news dei giorni scorsi, non erano stati messi in luce adeguatamente. Ci scusiamo con gli utenti per l’eventuale confusione generata e con coloro che hanno lavorato ai progetti.

Il dibattito trae origine da una questione: gli uffici giudiziari sono oggi sparsi per la città e gli spazi a disposizione sono divenuti insufficienti. Circa un mese fa il capogruppo della Lista Emiliano al Comune di Bari, Cesare Veronico, commissionò lo studio di un progetto per gli uffici giudiziari, che tenesse conto di esigenze di carattere economico, legale, sociale, architettonico e urbanistico.

Le proposte su cui si discute sono essenzialmente due. La Cittadella della Giustizia, progetto presentato dalla ditta Pizzarotti, prevede l’accorpamento dei vari uffici in un’area fuori del centro urbano (una megastruttura nei pressi dello Stadio San Nicola). Si verrebbe a creare dunque una sorta di "cittadella" periferica nella quale decentrare tutti gli uffici.

La seconda proposta, presentata proprio in questi giorni dall’Associazione Sviluppo Sostenibile coordinata dal professor Dino Borri, si chiama "Arcipelago della Giustizia": prevede infatti che gli uffici giudiziari restino all’interno del quartiere Libertà, a breve distanza l’uno dall’altro. In particolare il progetto mira alla ristrutturazione e al riuso di immobili quali il palazzo di via Nazariantz e alcuni locali dell’ex Manifattura dei Tabacchi, la ristrutturazione del Palazzo di Giustizia di piazza De Nicola e la costruzione di un secondo Palazzo di Giustizia. In questo modo si otterrebbe anche la riqualificazione dell’intero quartiere Libertà.

Intanto ieri si è svolta una riunione dei vertici degli uffici giudiziari, convocata dal Presidente della Corte d’Appello Giacinto De Marco, che si è conclusa con l’ennesima richiesta al Comune di decidere al più presto. "Stiamo aspettando da parecchio una risposta – ha detto De Marco -. Chiediamo al Comune, che ne ha l’onere, di provvedere adeguatamente e in tempi brevi a una soluzione per l’edilizia giudiziaria". Il Comune, dunque, decida per l’una o per l’altra soluzione, ma lo faccia al più presto.

giovedì 7 Luglio 2005

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