Dopo l’ampio intervento del Rettore dell’Università di Bari Giovanni Girone, un interminabile applauso ha accompagnato il discorso del governatore Nichi Vendola, che ha consentito di eliminare il pericolo della solita cerimonia autoreferenziale e nel contempo di rimarcare alcune urgenze dell’Ateneo Barese. “ E’bene essere accompagnati da spirito di verità e sottolineare anche le rughe e le ruggini di quest’Ateneo proprio nella volontà di preservarne le virtù. Dobbiamo sentirci impegnati- ha continuato Vendola- in un’ opera di difesa verso i problemi che vengono sollevati soprattutto dagli studenti”. Al centro di queste problematiche, il governatore menziona il tema della precarietà legata ad alcuni trasformatori sociali: “ non solo congiunti alle condizioni economiche italiane e europee, ma anche legati al sentimento di solitudine presente negli studenti che rappresenta la vera questione morale da affrontare”.
Le due emergenze indicate da Vendola sono il quasi ottanta per cento degli studenti che non riescono a conseguire il titolo di laurea e l’emigrazione forzata di centinaia di laureati che non presentano alcuna compatibilità con il mondo del lavoro locale.
Nella prospettiva indicata dal Rettore in merito ad una maggiore apertura internazionale della Università , Vendola risponde “che occorre che l’internazionalizzazione sia di natura alta, intesa cioè come architrave della costruzione di una società civile mondiale legata alla conoscenza e non solo alla produttività economica stretta” .
Il Mediterraneo, tema caro all’appena insediato governatore, tanto da essere oggetto specifico dell’azione di un assessorato, è al centro di un azione regionale che in questo mare spera “di formare un sistema economico integrato e produttivo e non soltanto- ha aggiunto Vendola- specchio rancoroso di un pezzo di mondo”.
Intanto, come lo stesso Presidente Vendola indica, nei prossimi giorni ci sarà il commissariamento e “l’avvio del progetto di riforma degli Edisu con l’intenzione di moralizzarli e democratizzarli perché meritano di essere gestiti come organismi rispondenti ad interessi collettivi. Ma al centro dell’accordo di programma – continua il governatore- c’è una attenta analisi del diritto allo studio come processo che da monte a valle deve essere controllato”.