Politica

Licenze ai cinesi: è polemica

La Redazione
In questi giorni a Bari la Commissione parlamentare antimafia
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E’ scoppiata la polemica tra il sen. Euprepio Curto, coordinatore del sesto comitato della commissione parlamentare antimafia da una parte e l’assessore al commercio Ventrella e il sindaco Emiliano dall’altra, in merito alle licenze commerciali rilasciate ai cinesi.

Nei giorni scorsi infatti il comitato sulle mafie estere della Commissione parlamentare antimafia si è riunito a Bari per fare il punto della situazione sulla pericolosa presenza di operatori commerciali cinesi. Stando ai dati della Commissione su 1893 cittadini cinesi residenti a Bari sarebbero state rilasciate 1000 licenze commerciali. "Ma dove le hanno viste tutte queste licenze?" ha tuonato Ventrella: secondo i dati in possesso dell’amministrazione comunale le licenze sarebbero 37 per esercizi commerciali (boutique, botteghe, empori) e 11 per esercizi pubblici (ristoranti). I numeri dunque sembrano essere molto meno allarmanti di quelli diffusi dal Comitato antimafia, tanto più che "dal 1998 in Italia – ha proseguito Ventrella – vige una legge (il decreto Bersani) che prevede che per gli esercizi al di sotto dei 250 metri quadrati, cioè come quelli aperti dai cinesi a Bari, non sia previsto il rilascio di alcuna autorizzazione". L’operatore infatti deve semplicemente comunicare all’amministrazione che ha aperto un’0attività ed allegare alcuni certificati, tra cui quello antimafia.

Quello che però è evidente è che, al di là dei numeri in possesso dell’Amministrazione comunale, la presenza cinese in città rimane inquietante: evidentemente molto rimane nei circuiti del sommerso. "Ma per questo – conclude Ventrella – l’istituzione incaricata non è il Comune, che può effettuare solo controlli minimi. Il resto dovrebbero scoprirlo i Carabinieri o la Guardia di Finanza".

martedì 21 Giugno 2005

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