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Aspettando la domenica

La Redazione
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Tanta preghiera, ma anche tanta festa e voglia di unità nella veglia verso quella domenica che il Congresso Eucaristico Nazionale, a partire dal sacrificio dei martiri di Abitene, ha voluto ricordare  per la sua importanza cruciale nella vita dei cristiani. 

Ron, Antonella Ruggiero e Linda  hanno accompagnato la serata di festa (andata in onda in differita su rai uno alle ore 24)  mediante canzoni che hanno fatto da trait d’union con le testimonianze di vita di numerose famiglie. E proprio su queste testimonianze si è venuto a creare un’atmosfera silenziosa e commovente.
I racconti di una giovane coppia che ha perduto il loro figlio diciottenne in un incidente stradale, e che trovato risposte concrete proprio nell’affidamento a Dio e nell’aiuto di altre famiglie, insieme alla storia di un altro ragazzo triturato dalla logica meschina della droga, che divora oltre che il corpo anche l’essere spirituale in se stesso, e che solo attraverso un recupero in comunità, capace di circondarlo di amore, è stato in grado di costituire successivamente una famiglia, hanno emozionato il pubblico proveniente da tutta Italia, convinta che nella speranza nel Signore si possa riaprire per tutti un avvenire di salvezza.

Giancarlo Giannini e Caterina Vertova hanno letto alcuni passi evangelici accompagnati dalla coreografia suggestiva del maestro Valerio Festi che ha riproposto, dopo le numerose feste patronali a lui affidategli, il movimento di angeli al di sopra del palco raffigurante la pietra sepolcrale.

Durante la notte c’è chi è rimasto a dormire all’interno di sacchi a pelo o in avventurosi catafalchi costituiti da asciugamani e maglioni. Addirittura c’è stato posto per un bambino di pochi mesi portato in grembo dai loro genitori o per audaci nonnetti che di primissimo mattino hanno davvero invaso i  settori di accoglienza.

Insieme, al di là delle divisioni associative e convinti, come ha ricordato Benedetto XVI nella sua omelia, “che  nella eucaristia  i cristiani debbono sentirsi stimolati con tutte le loro forze a quella piena unità che Cristo ha ardentemente auspicato nel Cenacolo”, i giovani hanno ancora un volta riproposto la voglia di rendere grazie a ciò, che a loro parere,  costituisce l’unico motivo per rendere stupenda la propria esistenza: l’affidamento a Dio.

Antonio Scotti

domenica 29 Maggio 2005

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