Cronaca

Si autoaccusò di omicidio: rischia 20 anni

La Redazione
La vera esecutrice del delitto sarebbe la figlia dell'uomo, con la complicità della madre
scrivi un commento 282

Si sarebbe assunto le responsabilità dell’omicidio di Pierpaolo Perez, pregiudicato ucciso nella sua casa di Bitetto il 26 giugno 2018: un’auto accusa per proteggere la figlia che avrebbe commesso il delitto, e la moglie, la quale avrebbe agito da complice.

È quanto afferma la Procura di Bari nell’udienza – di cui dà notizia l’Ansa – del processo sul delitto che vede unico imputato Pietro Losurdo, collaboratore di giustizia 56enne, ex affiliato al clan Parisi.

L’uomo rischia una condanna a 20 anni di reclusione per concorso nel delitto.

La pm della Dda di Bari che ha coordinato le indagini, Simona Filoni, ha modificato oggi in udienza, nel corso della requisitoria, l’imputazione contestata a Losurdo, rivelando che la vera esecutrice materiale dell’omicidio sarebbe stata la figlia 23enne, Mariangela, con la complicità della madre, Giuseppina De Santis.

In base a una ricostruzione dei Carabinieri, le due donne avrebbero avuto una relazione sentimentale con Perez, già collaboratore di Losurdo nelle attività criminose, e insieme avrebbero deciso di ucciderlo.

La 23 enne avrebbe ammazzato l’ex amante sparandogli alla fronte da distanza ravvicinata, mentre l’uomo dormiva su una poltrona in soggiorno.

Il padre della donna, sarebbe poi entrato nell’abitazione per prendere l’arma e quindi si costituì confessando l’omicidio.

La sentenza nei suoi confronti si conoscerà il 4 febbraio mentre sono ancora in corso le indagini sulle due donne.

martedì 10 Dicembre 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti