Nonostante l’ordine del Ministro della Giustizia Severino sulle “scorte e tutele,” l’USPEV Roma dispone nuovamente del servizio di tutela da oggi 22 e fino a tutto il 31 dicembre 2012 per due unita’ di polizia penitenziaria al giorno per complessive impiego di venti unita’, automezzo dell’amministrazione penitenziaria a favore del magistrato D’Ambruoso per spostamenti da Roma, Milano, Bari con possibilita’ di eventuali soste territoriali in Puglia e successivo rientro di ritorno per periodo natale e capodanno, l'O.S.A.P.P. denuncia la grave disattenzione dell’USPEV alla delibera della corte dei conti n. 11/2012/g sulla necessità di destinare urgentemente i poliziotti nelle carceri.
In particolare, Mimmo Mastrulli, responsabile del sindacato, lamenta "il verificarsi ancora di un inopportuno e improprio l’utilizzo di uomini e mezzi della Polizia Penitenziaria dagli Uffici del PRAP di Bari, Milano e Roma assolutamente inaccettabile per il Sindacato di Polizia costretto a dover giustamente spiegare ai propri poliziotti delle Carceri ancora oggi il mantenimento di inutili caste e privilegi" .
"Non si può – prosegue – disattendere e violare le direttive già impartite dal Ministro Severino e dal Capo Dipartimento Tamburino sul rientro indistintamente di tutti gli uomini e mezzi della Polizia Penitenziaria, quanto ancora accade evidenzia uno scollamento operativo all’interno della nostra stessa Amministrazione che esige accertamenti sule singole responsabilità ed eventualmente anche le dimissioni, che qui si sollecitano nuovamente, del Direttore Centrale dell’Ufficio USPEV del Dipartimento, firmatario della direttiva"
"La Puglia – specifica ancora Mastrulli – è una Regione Penitenziaria con una capienza regolamentare di 2.459 detenuti di cui 188 donne, si ritrova una presenza di reclusi pari a 4.400 detenuti di cui 220 donne, quasi 2.000 detenuti in più in undici Strutture Penitenziarie. I Poliziotti oggi sarebbero 2.404 unità mentre ne servirebbero almeno altre 600 per raggiungere un tetto ti 3000 poliziotti e far fronte alle esigenze operative, traduzioni reclusi e piantonamenti, mentre, poi, di converso, si assiste ad uno stillicidio continuo ed ingiustificato negli organici depauperati da servizi che non appartengono alla Polizia Penitenziaria e proprio di questi giorni la denuncia che in Puglia non ci sarebbero più mezzi per le traduzioni a rischio processi, ed i mezzi attuali risultano essere gravemente inagibili ed insicuri al C.d.S. , mentre poi si forniscono mezzi per magistrati fuori ruolo a cui sarebbe anche stata da parte del Comitato Sicurezza Nazionale la Tutela per assistere inermi alla concessione di autista e uomini di scorta che farebbero da apri portiera al tutelato. Auspico che questa sia stata l’ultimissima sceneggiata del 2012 dell’Ufficio USPEV ROMA, così come ho personalmente richiesto al Ministro Guardasigilli Severino con recentissima missiva affinché sia disposto d’autorità il rientro senza alcuna altra condizione di uomini e mezzi a prestare servizio operativo e concreto nelle Carceri di appartenenza originaria e non più riscaldando sedie, occupando scrivanie ed effettuando il servizio di taxista in violazione all’articolo 5 della Legge 395/1990 della Riforma del Corpo. In Italia mancano quasi 12.000 poliziotti nelle carceri, non c è un soddisfacente numerico turn ove a cui fare riferimento per quiescenze e riforme mentre si continua ad utilizzare le poche risorse in compiti non istituzionali.
"In questi periodi di estrema delicata difficile situazione penitenziaria con tentativi di suicidio,evasioni, tentativi di evasioni, aggressioni tra reclusi, autolesionismo ed aggressione alle Forze dell’Ordine, i poliziotti necessitano di risorse nelle carceri per una maggiore loro tutela, nonchè di quella dei 67.000 detenuti. Noi – conclude Mastrulli, facendosi portavoce del Sindacato locale, protestiamo in queste ore perché mancano poliziotti, tuttavia chi dovrebbe provvedere ad aumentarli, li utilizza per una propria tutela o come autisti personale.