Era solo una questione di tempo. E oggi quel tempo è arrivato: la Commissione parlamentare Antimafia ha chiesto tutti gli atti riguardanti le inchieste di Bari, Torino e Palermo. Le tre inchieste riguardano, con vicende differenti, la compravendita di voti elettorali o voti di scambio.
Una richiesta di approfondimento degli atti che, in particolare per Bari, punta a fare chiarezza non solo sull’inchiesta che aveva portato all’arresto di oltre 130 persone scoperchiando i rapporti inquinati tra le cosche e alcuni esponenti politici, ma anche l’inchiesta sulla possibile corruzione elettorale che ha portato alle dimissioni dell’assessore regionale Anita Maurodinoia come conseguenza degli arresti domiciliari cui è stato costretto il marito, Sandro Cataldo. A queste due inchieste giudiziarie si sono poi aggiunte le parole imprudenti del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che durante la manifestazione in piazza del Ferrarese, “Giù le mani da Bari”, ha raccontato un episodio avvenuto una quindicina di anni fa quando da Sindaco in carica avrebbe accompagnato il suo assessore Antonio Decaro dalla sorella del boss di Bari Vecchia, Antonio Capriati, per una sorta di via libera ai progetti del suo assessore.
A tutto ciò si aggiunge poi l’omicidio di Lello Capriati a Torre a Mare la settimana scorsa.