Il fatto

Reati tributari, nuovo accordo a Bari tra Procura della Repubblica, Guardia di Finanza e Agenzia delle entrate

Guardia di Finanza
L'obiettivo è di potenziare ulteriormente l’azione di repressione dell’evasione fiscale
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Il Procuratore Capo della Repubblica di Bari, Dott. Roberto ROSSI, il Procuratore Aggiunto, Dott. Giuseppe MARALFA, il Comandante Regionale Puglia della Guardia di Finanza, Gen. D. Fabrizio TOSCANO e il Direttore Regionale della Puglia dell’Agenzia delle entrate, Dott. Michele ANDRIOLA, hanno sottoscritto, lo scorso 27 marzo 2024, il rinnovo di un protocollo di intesa volto a rafforzare il coordinamento investigativo tra l’Autorità giudiziaria e l’Amministrazione finanziaria in ambito locale.

L’accordo si pone quale principale obiettivo quello di potenziare ulteriormente l’azione di repressione dell’evasione fiscale, con particolare riguardo ai fatti di maggiore pericolosità e allarme sociale, come le frodi transnazionali, l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, le indebite compensazioni di crediti d’imposta, la creazione di schermi societari al solo scopo di inquinare i mercati e il conseguente riciclaggio dei proventi illeciti.

Infatti, sovente, le frodi fiscali, l’utilizzo di fatture false e di contabilità opache o artefatte sono reati spia di disegni criminali di più vasta portata, che permettono anche a pericolose e organizzate consorterie criminali di infiltrarsi nel tessuto economico e imprenditoriale, creando risorse finanziarie occulte e nascondendosi dietro prestanome e società artatamente costituite.

Per tale ragione, il nuovo Protocollo attribuisce peculiare rilevanza all’individuazione dei profili di responsabilità amministrativa degli enti ogni qualvolta la frode sia posta in essere anche a vantaggio di strutture societarie.

Al fine di potenziare l’efficacia e la tempestività dell’azione di contrasto, le Parti hanno confermato l’impegno a implementare, semplificare e accelerare i flussi di comunicazione reciproci, sfruttando le potenzialità degli strumenti informatici. Ciò onde permettere a questa Autorità giudiziaria inquirente di assumere celermente la direzione delle indagini, assicurando nel contempo un coordinamento costante ed efficace tra gli sviluppi amministrativi e penali dei singoli contesti oggetto di investigazione.

L’accordo – confermando il precedente impianto – disciplina anche una serie di adempimenti procedurali tesi a garantire, in tempi rapidi, la tassazione dei proventi illeciti derivanti da qualsivoglia attività criminale e l’indeducibilità fiscale dei cc.dd. “costi da reato”, al fine di recuperare ulteriori risorse al gettito fiscale da destinare alla collettività.

Inoltre, il protocollo prevede momenti di specifico confronto operativo tra le due “anime” dell’Amministrazione finanziaria, con il coordinamento di questa Procura, nei casi in cui emergano fattispecie di particolare pericolosità criminale, per il contrasto delle quali è fondamentale l’attivazione tempestiva dei poteri e delle tecniche investigative propri della polizia giudiziaria.

Infine, è stato valorizzato il percorso operativo volto a risalire alle modalità di reimpiego delle risorse finanziarie illecitamente accumulate grazie all’evasione fiscale, nonché a individuare i beni nella disponibilità, anche di fatto, degli evasori, al fine di procedere al loro rapido sequestro e, quindi, alla loro confisca definitiva. In tale prospettiva l’Agenzia segnalerà le situazioni patrimoniali oggetto di accertamento quando non trovino giustificazione nell’attività lavorativa e/o in altre lecite al fine di consentire la verifica dei presupposti per l’apertura di un procedimento di prevenzione di natura patrimoniale.

Il protocollo così formalizzato conferisce, pertanto, ulteriore impulso nell’azione di contrasto alla criminalità economico-finanziaria e all’illecito arricchimento di quegli operatori che – in spregio delle regole del mercato – recano un grave danno all’economia legale del Paese.

lunedì 8 Aprile 2024

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