Il fatto

Rsa e Centri diurni, confronto tra associazioni e Governo: Il Ministero ha preso in carico “il caso Puglia”

Rsa e Centri diurni, confronto tra associazioni e Governo
Soddisfatti i rappresentanti delle Associazioni di Categoria Welfare a Levante, Fimpi e Legacoop che resteranno vigili affinché gli impegni presi vengano onorati
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«Siamo tornati a notte inoltrata da Roma ma con le rassicurazioni del Ministero della Salute che si è impegnato a convocare la Regione Puglia affinchè dia spiegazioni sui requisiti organizzativi delle strutture costruiti in maniera così rigida da non rendere possibile in molti casi la continuità gestionale delle strutture stesse. Durante il lungo incontro, con il Sottosegretario Marcello Gemmato che ha voluto la partecipazione della governance tecnica del Ministero, le Associazioni di Categoria Welfare a Levante, Fimpi e Legacoop hanno esposto tutte le tematiche riassunte nel documento inviato al Ministro della Salute Schillaci ritenuto fondato nonché propositivo affinchè anche in Puglia si giunga alla ragionevolezza sugli aspetti organizzativi che come sappiamo da tempo affliggono numerosissime strutture».

E’ quanto si legge nella nota diffusa questa mattina dal Presidente di Welfare a Levante, Antonio Perruggini.

«Il Ministero – spiega Perruggini – ha preso in carico “il caso Puglia” assicurando il suo intervento con particolare attenzione:

1. sui motivi che impediscono le convenzioni con le Asl per la fornitura del servizio infermieristico pur in presenza di una DGR ad hoc già dal 2021,

2. sui motivi che impediscono le esternalizzazione dei servizi a differenza di altre regioni di Italia,

3. sui motivi che impediscono il riconoscimento dell’IVA in favore delle cooperative,

4. sui motivi che ostacolano la gestione delle strutture in esercizio da anni con le camere triple pur in presenza di norme che addirittura ne prevedono quadruple,

5. sui motivi del mancato riconoscimento della adeguata tariffa del trasporto per i Centri Diurni,

6. sui motivi che allo stato non vedono utilizzati tutti i fondi dichiarati nelle DGR del Fondo di Remunerazione in favore delle strutture,

7. sui motivi che non vedono attuarsi anche i Puglia i corsi per il riconoscimento dell’Osss con la 3^ S che sarebbe di importante supporto al servizio infermieristico,

8. sui motivi che non vedono differenziare i requisiti organizzativi delle strutture per i posti letto che non usufruiscono della tariffa prevista dalla quota LEA e che obbligano in Puglia le strutture a assicurare requisiti pur senza il riconoscimento finanziario della prestazione,

9. sui motivi che non fanno aggiornare le tariffe di assistenza e i fabbisogni in linea con gli standards nazionali.

Sono questi solo alcuni degli argomenti trattati con i vertici politici e tecnici del Ministero che hanno apprezzato lo spirito di dialogo e propositivo delle Associazioni presenti (erano presenti Perruggini per Welfare a Levante, Saracino per Fimpi e Ferrante e Maggio per Lega Coop) che con competenza hanno illustrato la situazione e l’ostracismo della Regione che paventa un dialogo invece unilaterale che impone scelte non condivise in forza della sua prerogativa che, allo stato, le consente di fare quello che viviamo salvo l’avvento di sentenze dei Giudici che come abbiamo visto in vari casi demoliscono l’orientamento della Regione stessa ritenuto anche frutto del “libero arbitrio” proprio in recenti sentenze.

Il ricorso al Ministero e ai Giudici è la nostra legittima arma di difesa con questo andazzo offensivo della ragione anche se neppure questo va bene alla Regione che come abbiamo visto ha addirittura censurato il legittimo diritto delle strutture a rivolgersi all’Autorità Giudiziaria definendo “evidente abuso dello strumento processuale” l’operato di chi, in assenza di ragionevolezza, non può fare altro che rivolgersi a un Giudice.

Ora tutto questo deve giungere a un chiarimento affinchè la Regione non continui nella sua presunzione di possedere le “ragioni della vita” e di proseguire imperterrita sulla sua strada senza ostacoli apparenti (che invece ci sono eccome!) e con una visione tutt’altro che imparziale verso il settore, tutto il settore, anche e soprattutto quello che, nonostante tutto, garantisce assistenza qualificata e occupazione stabile a decine di migliaia di persone ma che aspetta da anni i suoi diritti a differenza di coloro che dal 2006 e sostenuti anche dal silenzio di chi invece ha il dovere di essere imparziale e sostenere i diritti di tutte le strutture, fatturano il doppio degli altri pur sostenendo gli stessi costi degli altri, avendo lo stesso personale, le stesse spese, gli stessi obblighi, ma non gli stessi diritti…..in un sistema schizofrenico che deve giungere al suo termine!

Ora restiamo in attesa degli esiti che ci saranno sicuramente a seguito della nostra iniziativa verso il Ministero al netto dei provvedimenti di accreditamento che la Regione ha annunciato di completare “entro fine anno” che tutti ci aspettiamo ma ben consapevoli che dagli annunci ai fatti ci passa un mare e vedendo quanto sta avvenendo con la maggior parte dei provvedimenti già emessi che prevedono perentorie prescrizioni, riteniamo che il mare sia agitato e navigare in queste condizioni diventa difficile per tutti, anche per Capitano Uncino mentre chi è vittima da anni si aspetta con santa pazienza e rispetto della legge il successo di Peter Pan».

giovedì 14 Dicembre 2023

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