La legge della Regione Puglia 15 giugno 2023, n. 13, è stata impugnata ai sensi dell’articolo 127 della Costituzione. Lo ha stabilito il Dipartimento per Gli Affari le Autonomie.
Si tratta della legge regionale che prevede “Disposizioni per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno di anziani e persone con disabilità e reca all’art. 3 disposizioni in tema di installazione di sistemi di videosorveglianza che si pongono in violazione dell’art. 117, comma 1 e comma 2, lett. l), della Costituzione, in ordine alla competenza esclusiva statale in materia di ordinamento civile e penale ed ai vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario».
Una decisione che rischia di mandare nuovamente in confusione l’intero sistema dell’assistenza delle Rsa e delle Case di Riposo e che ha subito prodotto la reazione delle associazioni datoriali: «È una delle tante norme che ha fatto la Regione impugnate dal Governo nazionale mentre i problemi veri della Puglia restano sul tappeto da anni. Occorre con urgenza una rivisitazione di tutta la normativa di settore per RSA e Centri Diurni perché l’articolato normativo attuale è impossibile per il 90% delle strutture a cui sono stati sottratti gli infermieri in piena Pandemia e che non vedono ancora gli accordi contrattuali».
E’ quanto ha sottolineato Antonio Perruggini, Presidente dell’Associazione di Categoria Welfare A Levante.
«Riteniamo che la Regione Puglia – prosegue Perruggini – sia alla soglia di decisioni definitive con il prossimo consiglio regionale del giorno 20 settembre ove in mancanza di soluzioni da parte dell’assessorato credo che la stressa maggioranza prenderà decisioni perentorie in favore delle strutture e quindi della ragionevolezza che nell’articolato normativo attuale manca ampiamente e che l’Assessore stesso ha ripetutamente criticato. Auspichiamo il massimo impegno da parte dell’assessore Palese affinché in Consiglio Regionale si netta subito mano alle modifiche normative».