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​Pneumatici: 5 consigli sulla manutenzione

La Redazione
Una buona calendarizzazione della manutenzione contribuisce ad evitare danni maggiori dovuti alla normale usura dei dispositivi, delle parti meccaniche ed elettroniche
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Per viaggiare sicuri è necessario sottoporre il veicolo a controlli periodici accurati. Una buona calendarizzazione della manutenzione contribuisce ad evitare danni maggiori dovuti alla normale usura dei dispositivi, delle parti meccaniche ed elettroniche. Ai pneumatici va riservato un ragionamento ancor più stringente poiché una piccolissima variazione di assetto potrebbe provocare un consumo sbilanciato del battistrada e nel peggiore dei casi addirittura il rischio di incidenti. Alcune operazioni devono essere svolte esclusivamente dal personale addetto ma ci sono verifiche visive che risultano molto semplici e per le quali si può procedere in totale autonomia. Il fai da te, dunque, per quanto concerne i pneumatici ha una funzione prevalentemente di monitoraggio. Dopodiché la sostituzione delle gomme e la messa a punto del mezzo sono mansioni riservate al centro assistenza, all’autofficina oppure al gommista professionista. Per chi è alla ricerca di suggerimenti su come eseguire correttamente la manutenzione dei propri pneumatici e della propria macchina, sul sito di Oponeo (si può raggiungere a questo indirizzo www.oponeo.it) sono presenti una serie di approfondite guide fai da te.

1 – Verifiche preventive

Con regolarità occorre fare una verifica complessiva delle gomme, magari considerando una scadenza temporale oppure un limite di percorrenza chilometrica. In linea esemplificativa si potrebbe procedere con un’osservazione attenta dell’usura delle gomme almeno una volta l’anno o calcolando 10-15 mila chilometri. È sufficiente dare una veloce occhiata ai quattro pneumatici e controllare che non vi siano situazioni di consumo parziale su un lato ed altre anomalie. Generalmente le automobili hanno la trazione anteriore, anche se in commercio si trovano versioni a trazione posteriore oppure integrale. Ciò significa che sono le ruote davanti a trasmettere direttamente il moto alla vettura. Chiaramente in questo caso i pneumatici anteriori finiscono maggiormente sotto stress in fase di accelerazione consumandosi più velocemente. Per esaminare lo stato del pneumatico anteriore prima di arrestare completamente l’automobile si può sterzare affinché il veicolo fermo presenti le gomme davanti in posizione inclinata col battistrada facilmente visibile.

2 – Pressione delle gomme e controllo del battistrada

L’altro facilissimo test riguarda la pressione delle gomme e indicativamente va fatto ogni 3-6 mesi, con l’accortezza di effettuarlo anche e soprattutto prima di partire per un viaggio lungo come una villeggiatura o una trasferta di lavoro. Peraltro non si tratta di un’operazione difficile che richiede specifiche conoscenze tecniche. Basta utilizzare una comunissima pompa dell’aria che si trova in tutte le aree di servizio, nei distributori e talvolta anche negli autolavaggi self-service. Si cerca il tappo della valvola, si svita e si mette da parte avendo cura di non smarrirlo. Quindi si inserisce nell’apposito attacco il tubo erogatore e si preme per gonfiare. Rilasciando appare sul manometro il valore della pressione. Sul libretto d’uso e manutenzione dell’automobile sono contenute tutte le informazioni necessarie per capire a quante atmosfere va portato il pneumatico. Per il controllo del battistrada invece bisogna tener presente l’altezza minima di 3 millimetri sulle gomme tradizionali e di 4 millimetri su quelle invernali. A livello normativo la soglia oltre la quale non si deve mai scendere è di 1.6 millimetri sull’intera circonferenza. Ovviamente è meglio allarmarsi in anticipo che troppo tardi, quando è compromessa irrimediabilmente la tenuta di strada con i relativi pericoli per la sicurezza del conducente, dei passeggeri e degli altri automobilisti. Tutti i pneumatici internamente al battistrada hanno un piccolo tassello in gomma. Si tratta dell’indicatore dell’usura e qualora le scanalature principali raggiungessero tale livello occorrerebbe immediatamente procedere alla sostituzione del pneumatico. Un sistema artigianale ma efficace di controllo consiste nell’inserimento di una monetina da 2€ nel battistrada. Se la gomma supera la coroncina argentata della moneta vuol dire che il pneumatico non è ancora consumato fino al livello di legge di 1.6 mm.

3 – Affidarsi a un gommista esperto

La sostituzione delle gomme non è materia che lascia spazio all’improvvisazione perciò il lavoro va affidato a un centro autorizzato per la manutenzione dei veicoli oppure al gommista di fiducia. La strumentazione di cui dispone un professionista permette di offrire alla clientela un servizio completo di controllo, di riparazione e di assistenza. Il rivenditore di pneumatici è esperto nel settore e sa consigliare l’automobilista sulla gomma perfetta per le esigenze specifiche.

4 – L’importanza dell’equilibratura

L’automobile prima di essere commercializzata viene sottoposta a questa operazione che va ripetuta ad ogni cambio gomme per essere certi di avere un assetto impeccabile. Urti contro il marciapiede ed altre problematiche possono far variare l’equilibrio del mezzo generando disarmonia. Tra gomma e cerchio viene ricreata una perfetta circonferenza grazie all’inserimento di appositi pesi. L’operazione ha un costo contenuto ma riduce vibrazioni e usura dei pneumatici oltre a migliorarne la tenuta di strada.

5 – Far controllare la convergenza

L’altra regolazione importantissima da affidare alle mani esperte del gommista è la convergenza. Il produttore del veicolo indica il valore ottimale e il gommista provvede con un’apparecchiatura specifica a riportare l’automobile in perfette condizioni. Tecnicamente si parla di convergenza nulla nel caso in cui le ruote siano parallele, convergenza con la chiusura verso l’interno e divergenza quando risultano aperte verso l’esterno

lunedì 30 Marzo 2020

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