Cronaca

Inneggiava all’Isis, arrestato 34enne

La Redazione
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Inneggiava all'Isis
Indagini della Polizia di Bari, Foggia e Padova. In carcere tunisino residente a Foggia. Espulso suo fratello
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Dovrà rispondere di apologia del terrorismo il 34enne Kamel Sadraoui, tunisino regolarmente residente in provincia di Foggia. Lo straniero dallo scorso 5 maggio si trova rinchiuso in carcere.

Il fermo rientra in un’operazione di prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale denominata Barakaat, condotta dalla Digos della Questura di Bari, in collaborazione delle Digos di Foggia e Padova, coordinate della Direzione centrale della Polizia di prevenzione.

Le indagini, dirette della procura distrettuale di Bari, con il supporto della Procura della Repubblica di Foggia, sono state avviate nel 2016, anche sulla base di segnalazioni dell’Aisi.

L’inchiesta
L’attività degli inquirenti è stata mirata a prevenire e a debellare il fenomeno dei cosiddetti “lupi solitari” ispirati dall’Isis. Il provvedimento è stato depositato dal Tribunale della Libertà di Bari lo scorso 14 aprile: accolto l’appello del pubblico ministero contro l’iniziale ordinanza di rigetto da parte del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Foggia, che aveva escluso la configurabilità del delitto di apologia.

Le indagini si sono avvalse di sofisticate tecniche di monitoraggio del web, in particolare dei social media. Per gli inquirenti, il tunisino sarebbe stato impegnato in attività di propaganda del cosiddetto stato islamico tramite la pubblicazione su Facebook di video e post di esaltazione delle azioni compiute dalle milizie della stessa formazione terroristica.

Il 34enne avrebbe accompagnato i documenti di propaganda con la frase “Lo stato islamico sopravviverà”. E, in una conversazione, avrebbe anche esaltato la figura dell’attentatore dei mercatini di Natale di Berlino.

Gli inquirenti contestano allo straniero anche la detenzione illegale di un’arma da fuoco e per questo motivo lo scorso 8 febbraio gli uomini dell’Antiterrorismo della Polizia di Stato avevano eseguito il fermo, disposto dal procuratore distrettuale di Bari.

All’operazione, che ha compreso anche perquisizioni nel foggiano, hanno preso parte anche i reparti speciali della Polizia, i Nocs.

Gli investigatori contestano allo straniero anche collegamenti con ambienti legati alla criminalità locale, oltre contatti sul web con soggetti attestati su posizioni filo-jihadiste.

Il fratello dell’arrestato espulso su ordine del prefetto
Nel corso dell’attività investigativa è emersa anche, quale figura di interesse, quella del fratello del fermato, un 32enne titolare di permesso di soggiorno per motivi di lavoro emesso dalla Questura di Foggia, il quale avrebbe manifestato nel web analoghe posizioni filo-jihadiste. Quest’ultimo, rintracciato lo scorso 8 maggio dai poliziotti della Digos di Padova, è stato espulso il 13 maggio, perché ritenuto pericoloso per la sicurezza, in esecuzione di un provvedimento emesso dal prefetto di Padova sulla base degli elementi informativi acquisiti a suo carico nelle indagini baresi.

venerdì 19 Maggio 2017

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