Si avvicinano le date del 20 e 21 Giugno, giorni in cui i Professori, i ricercatori, nonché i rappresentanti degli studenti e dei dottorandi nel Senato Accademico, nel Consiglio di Amministrazione e nei Consigli di Dipartimento dell’Università degli Studi di Bari e, per la prima volta, il personale tecnico-amministrativo saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Rettore.
Terminato, infatti, il doppio mandato del ‘Magnifico’ Corrado Petrocelli, che successe a Girone per il triennio 2006-2009 e fu poi riconfermato per l’ulteriore triennio fino al 2012.
Sei gli anni di mandato per chi risulterà eletto ( gli anni accademici 2013/2014-2018/2019), sette i candidati alla carica di ‘guida’ della principale università pugliese, nonché di una delle maggiori istituzioni universitarie del Paese.
Scende in campo il prorettore Augusto Garuccio che, per l’occasione, chiama ‘in causa’ il filosofo statunitense Thomas Kuhn, famoso per aver fondato la ‘scienza del paradigma’. Garuccio, dato tra i favoriti, si è già confrontato con il ruolo di Rettore durante il periodo di ‘autosospensione’ di Petrocelli, candidato alle ultime politiche con il PD e, ora, stila una lista di ‘punti di sofferenza’ dell’Università dove necessita andare a intervenire. Fra questi l’annosa questione delle assunzioni, in un Ateneo, già negli anni passati, finito troppo spesso alla ribalta della cronaca per gli scandali legati a Parentopoli.
E’ nelle le fila del ‘quasi ex’ Rettore Petrocelli anche la candidatura del professore del dipartimento di Lingue e tradizioni culturali europee nonché componente del Consiglio di Amministrazione dell’Università, Stefano Bronzini (fratello di Marco, ricercatore universitario e Consigliere Comunale nella lista ‘Emiliano per Bari’ ) che si affida, invece, alle parole del poeta Robert Frost per spiegare un’Università come istituzione indispensabile allo sviluppo del Paese.
Come Petrocelli, il prossimo Rettore potrebbe essere un Preside di Facoltà: ‘dirige’ la Facoltà di Giurisprudenza di Bari Massimo Di Rienzo, ma presidi sono anche Antonio Uricchio, direttore di dipartimento della Facoltà di Giurisprudenza Jonica, Gabriella Serio, direttore del dipartimento di Scienze biomediche e Oncologia umana e Paolo Spinelli, direttore di dipartimento della Facoltà di Scienze al Politecnico di Bari.
Infine, la candidatura di Luigia Sabbatini, docente di chimica che, da ‘analitica’ qual è, fotografa una situazione se non desolante, quasi, riferendosi alle classifiche che vedono spesso il nostro Ateneo in posizioni non di prima linea.
Nelle linee programmatiche di un po’ tutti i candidati chiaramente l’attenzione è rivolta ai tagli operati a danno della spesa pubblica, al rilancio della ricerca, alla qualità della didattica e alla promozione del dialogo fra università e territorio.
Tre dei candidati alla carica, Di Rienzo, Serio e Uricchio, inoltre, attualmente sono componenti del Senato Accademico e, in particolare, a loro è andata la ‘preghiera’ degli studenti a vigilare per la legalità e la trasparenza all’interno dell’Ente.
‘Papabile’ sembra essere il Prof. Uricchio: la sua è una candidatura ‘trasversale’ che mette d’accordo studenti, dai quali è molto amato, ma anche altre categorie. Il Docente di diritto tributario, infatti, da sempre dialoga col mondo delle imprese e nel suo programma sono inseriti punti come ottimizzazione della spesa, attrazione delle risorse, ricerca e internazionalizzazione, valorizzazione delle risorse umane, che, certamente, lo avvicinano al settore imprenditoriale e a quanti nelle università ricercano i talenti del futuro. La sua è una posizione ‘cara’ anche ai ricercatori universitari per la cui categoria professionale il Professore ha già operato delle innovazioni: a Taranto, infatti, ha considerevolmente ridotto gli insegnamenti delle materie opzionali ‘a carico’ dei Prof. ordinari per permettere che fossero i ricercatori a occuparsene. Altre questioni care al Prof. , quelle inerenti la burocrazia, vero male dell’Italia ed anche del sistema accademico, e la meritocrazia: sua l’idea di inserire un meccanismo premiale che si ‘auto-sostenti’ con le risorse che gli stessi Docenti e Collaboratori operosi abbiano apportato.
La seconda votazione, nel caso in cui la prima risulti vana per carenza di maggioranza assoluta dei votanti, avrà luogo i giorni 26 e 27 Luglio ma è possibile che si debba attendere fino al 10 Luglio (più le relative operazioni di spoglio) nel caso di ballottaggio tra i due più suffragati, se nessuno avrà raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti nemmeno in terza votazione (prevista per i giorni 3 e 4 Luglio).