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Riforma dell’Ordine Forense, per Virgintino “la politica deve decidere adesso”

Nicola Andrisani
Il presidente degli avvocati baresi: "Più tutele per i giovani con un nuovo esame d'accesso".
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Proseguono spediti i lavori del XXXI Congresso Nazionale Forense che vedrà domani la sua conclusione con l'intervento del governatore Vendola e con ogni probabilità anche la partecipazione del presidente del Senato Schifani. Sono ripresi gli incontri e i seminari seguiti dai delegati nel teatro Petruzzelli, in Comune e in Ateneo. Nel Politeama si è discusso di riforma previdenziale e della Cassa Forense , con le novità riguardanti l'estensione della stabilità finanziaria dell'Ente a 50 anni, mentre all'Università si è svolto un seminario sul ruolo de 'L'Avvocato penalista nei sistemi giudiziari del Terzo Millennio'.

Nella Sala del Consiglio comunale invece spazio a un altro momento di studio sulla 'Rappresentanza paritaria, dall'uguaglianza formale all'uguaglianza sostanziale”. Gli organizzatori sono soddisfatti per un Convegno che sta riscuotendo buoni risultati, a cominciare dalla nutrita partecipazione e dalla piacevole ospitalità tutta barese: “Di diverso c'è già una cornice meravigliosa come il Petruzzelli – ha commentato il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Bari, Emmanuele Virgintino – . Ho combattuto una battaglia senza precedenti con i miei colleghi baresi per dimostrare come il teatro fosse idoneo per un evento di questo tipo. Voglio ringraziare il sindaco per essersi mosso in anticipo. La città si è messa a disposizione, con negozi pieni e attività che hanno funzionato molto bene”.

Quello di Bari è un Congresso caratterizzato da tanti temi, a cominciare dalla ristrutturazione dell'Ordine, in dirittura d'arrivo al Senato, sulla quale permangono perplessità da parte della categoria: “Il progetto di riforma in discussione in Parlamento – spiega Virgintino – non affronta il problema dell'accesso che è per noi centrale per la ripresa della categoria. E' vero che avere una specie di statuto speciale per l'Avvocatura ci mette in una posizione diversa rispetto agli altri. E' comunque una situazione nella quale anche la politica dovrebbe agire. Al momento c'è un vuoto che si sente. La politica deve avere il coraggio di approvarla o non approvarla caricandosi di responsabilità, anche a costo di prendersi dei fischi”. L'intento è garantire un futuro a una platea enorme di professionisti, circa 247mila, di cui 7200 solo a Bari, decisamente troppo affollata: “Questa cifra è un'anomalia nel sistema giudiziario italiano ed europeo – rileva Virgintino -. Ciò influenza negativamente la concorrenza che deve essere sana quando si basa su numero compatibili con il sistema economico e la realtà. Così vige solo la legge del più forte. Suggeriamo ai legislatori una programmazione del numero degli avvocati. Non è un'idea corporativa, ma a vantaggio dei giovani. L'esame deve essere riformato per garantire ai più meritevoli di accedere alla professione. Sarebbe utile promuovere immediatamente un'iniziativa legislativa che non attribuisca a concorsi pubblici punti per il titolo di avvocato. Il titolo deve essere utilizzato solo ed esclusivamente per esercitare la professione”.

venerdì 23 Novembre 2012

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