Attualità

Puglia e competitività territoriale

Angela Milella
il Convegno di Confindustria per discutere su come arginare la crisi
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Arginare la crisi con l’export: guarda al territorio pugliese il Banco di Napoli che, per affondare meglio le proprie radici, ha organizzato il convegno ‘Competitività territoriale: la Puglia’.

Durante i lavori, nel foyer del teatro Petruzzelli, è stato presentato il volume che ha dato il nome all’evento, all’iniziativa sono intervenuti il neopresidente Maurizio Barracco, che ha espresso la volontà di guardare al territorio e di aiutare gli imprenditori e le imprese: “Libia, Tunisia, Marocco hanno bisogno di importazioni – ha affermato puntando sull’export – e noi del Sud possiamo avere grandi occasioni”, e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola: “Abbiamo bisogno di mettere in sicurezza quelli che consideriamo beni essenziali e i diritti dei cittadini pugliesi – ha detto – Procederemo alla razionalizzazione della spesa sanitaria e di tutte le agenzie regionali. La classe dirigente diffusa non riesce a percepire il passaggio epocale che stiamo vivendo. Dobbiamo confrontarci con un presente che sta velocemente cambiando e che ci chiede di interpretare il cambiamento. Dobbiamo essere popolari nella cultura del cambiamento. La messa in rete dei sistemi territoriali è l’unica carta vincente. Questo è l’unico paese in cui non è possibile cambiare la divisione tra banca d’affari e banca di risparmio, nel resto del mondo si sta discutendo della possibilità di tornare indietro”.

Ha introdotto i lavori Federico Pirro, ordinario di Storia dell’Industria all’Università di Bari, con la relazione ‘Puglia: regione periferica ma centrale’. L’excursus storico, volto a mostrare la vetustà del ceto mercantile e delle relazioni commerciali pugliesi, è stato seguito dalla descrizione dello scenario economico in cui la regione è inserita. Massimo Deandreis, direttore Srm – Studi e Ricerche Mezzogiorno,  ha offerto ai numerosi presenti una fotografia della Puglia attraverso un intervento intitolato ‘La congiuntura e le prospettive del tessuto produttivo’.

Crescono le società di capitali (4,4% su 2,2% dell’Italia) e le imprese giovanili (5,8%), anche l’export dà valori positivi, mentre cala il fatturato ( – 2,2%  inferiore rispetto alla media italiana – 3,5%), “La crisi economica non molla la presa, ma ci sono elementi positivi”, ha commentato Deandreis, prima di dare inizio ai lavori della tavola rotonda:

Giuseppe Castagna (direttore generale Banco di Napoli) – "Tra il rigidismo accademico di Monti e il populismo ci siamo noi, imprese, Università, banche, eccellenze del territorio. Dobbiamo superare il complesso del principe, svincolarci dal primo passo della politica. Organizzare qualcosa di importante tra noi in modo che la politica ci segua. Troppi contributi dati, bisogna dare anche opportunità. Bisogna formare i giovani all’imprenditoria. Bisogna comunicare di più, parlare di progetti e internazionalizzazione, prestare attenzione al credito. È lo spread il vero ostacolo da abbattere".

Roberto Bianco (presidente Ceo Icam) – "Il settore dei beni strumentali ha subito un calo del 60-80%, nonostante il lavoro aggressivo di reti di vendita in Italia: eravamo troppo dipendenti dal mercato italiano. Non c’è disponibilità di finanziamenti alle imprese. La crisi non ha una fine, non sappiamo quando finirà, abbiamo bisogno di andare all’estero e di competenze che accompagnino le imprese".

Marina Lalli (direttore generale Terme di Margherita di Savoia) –" Il turismo e i turisti crescono ogni anno. I popoli che prima non viaggiavano si sono aperti al turismo, bisogna mettersi sul mercato in modo competitivo per intercettare tutta questa domanda".

Corrado Petrocelli (rettore Università di Bari, Aldo Moro) – "L’Europa si sta attrezzando con la formazione permanente, bisogna far lavorare insieme enti di formazione e imprenditori. Io non vedo il triangolo: Università, mondo dell’imprenditoria e mondo del credito. Il Sud è diverso da quello di 30/40 anni fa: non emigrano le braccia, emigrano i laureati, l’imprenditorialità".

mercoledì 11 Luglio 2012

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