Calcio

Il Bari ancora insolvente: è già penalizzazione per la prossima stagione

Mauro Solazzo
Nessun accordo con l'Agenzia delle Entrate sulla rateizzazione dei contributi. Ed il risarcimento per Punta Perotti non sarà reinvestito nella società calcistica
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Ancora una insolvenza dell’A.S. Bari con l’erario: la scadenza fissata ad oggi per il pagamento dei contributi Irpef non sarà rispettata, né tantomeno i vertici della società hanno trovato un accordo con l’Agenzia delle Entrate. E’ quanto emerso da una intervista rilasciata nella giornata di ieri dal direttore generale Claudio Garzelli ad una emittente radiofonica.

Non abbiamo trovato alcun accordo, con gli esponenti dell’Agenzia delle Entrate ci sono stati solo degli incontri”, sono state le parole del dirigente biancorosso. Che poi ha aggiunto: “Subiremo una penalizzazione che potrebbe essere anche inferiore a tre punti”. La società punta a rateizzare il debito ammontante a circa cinque milioni in cinque anni, il tutto trovando un accordo entro il 30 giugno prossimo, ovvero nei tempi per poter essere in regola con l’iscrizione per la prossima stagione. Sulla quale, invece, l’ex-amministratore unico è stato più possibilista: “Per l’iscrizione al prossimo campionato c’è ottimismo. Stiamo lavorando per una gestione sostenibile, possibilmente con l’inserimento di nuovi investitori. Ma al momento, dopo qualche interessamento nel periodo invernale, tutto tace, certamente sotto l’influenza della vicenda calcioscommesse”.

Il direttore generale ha poi detto la sua circa il silenzio della proprietà sugli arresti che hanno coinvolto i vertici della tifoseria organizzata: “Non abbiamo rilasciato alcuna dichiarazione perché c’è un’indagine in corso”. E ha confermato tutte le difficoltà del momento, ammettendo che “…siamo stati talmente impegnati per questioni amministrative, che non abbiamo preso impegni né con il direttore sportivo, né con l’allenatore”. Praticamente sia Angelozzi che Torrente sono, al momento, liberi di accasarsi altrove.

La chiusura dell’intervento del dirigente è stata, per i tifosi, lapidaria: “La famiglia Matarrese non investirà più nel Bari, sarà al nostro fianco solo per sostenerci nei momenti di difficoltà”. Il che, tradotto in un linguaggio popolare, significa che non un solo centesimo dei soldi che saranno incassati per la chiusura della vicenda Punta Perotti (circa 37 milioni), sarà reinvestito nel Bari Calcio. Chi sperava dunque in questo rientro di liquidità per un rilancio in grande stile del Bari nel calcio che conta, evidentemente non aveva fatto i conti con la disaffezione totale che oramai ha colpito la proprietà.

martedì 15 Maggio 2012

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