Cronaca

Calcioscommesse: interrogatori, gli ultrà non rispondono

Giovanna Fiore
Magistro, presidente dell'Ass. Maglia Biancorossa: "i responsabili vanno emarginati, se non cacciati"
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Roberto Sblendorio e Raffaele Loiacono, due dei capi ultrà del Bari arrestati giovedì scorso , si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Giovedì prossimo ci sarà l’interrogatorio al terzo ultà, Alberto Savarese, agli arresti domiciliari.

I tre sono accusati di violenza privata aggravata ai danni di calciatori del Bari ai quali avrebbero chiesto di perdere delle partite per vincere grandi somme di denaro.

Intanto, Mimmo Magistro, pres. dell'Associazione Maglia Biancorossa, da tifoso sano e da ex calciatore del Bari, esprime il suo pensiero, condiviso da tutti i tifosi dell'associazione che credono e sperano ancora in questa squadra, sulla vicende che stanno vedendo protagonista il Bari.

“Gli atti, pubblicati per ampi stralci, relativi alla vicenda calcio scommesse e riferita al ruolo di alcuni ultras, non fanno che allarmare ulteriormente quanti hanno a cuore le sorti della gloriosa maglia biancorossa. Ho già avuto modo, anche da collega, di far giungere la mia solidarietà personale e dell’Associazione che rappresento agli amici Foschini e Magistà, attenzionati dalla malavita per non aver rinunciato (come tanti altri valenti colleghi) alla libertà di stampa.

"Credo che ora, prosegue Magistro,  serva un grande scatto di orgoglio a questa città per allontanare ed emarginare se non cacciare, quanti direttamente o indirettamente sono stati protagonisti di questa stagione infame per lo sport barese… Contemporaneamente, da uomini di sport, non possiamo non distinguere il tifo sano e salutare per tutto lo sport, da quello inquinato da delinquenti comunque camuffati, né possiamo non considerare che in tutti gli sport e in ogni categoria i rapporti- quando collegati a leale collaborazione- tra atleti, club e tifosi organizzati ha  consentito una partecipazione agli eventi senza scadere nella compromissione o nella partecipazione a vicende opache. Oggi i tifosi, quelli che non hanno mai pensato di poter chiedere agli atleti di vendere partite, hanno l’obbligo morale di stare più vicini alla squadra perché possa superare il difficile momento tecnico ed economico sapendo bene che dietro l’angolo non ci sono facoltosi imprenditori arabi, cinesi, russi o americani ma il baratro.

L’Associazione Maglia Biancorossa, conclude, non si sottrarrà ad alcuna incombenza e sin d’ora è disponibile con i propri soci a sostenere con umiltà e spirito volontaristico qualsiasi iniziativa che gli enti locali, i tifosi e lo stesso club volessero attivare per cancellare una brutta pagina di sport e di vita della città per riscriverne qualche altra gloriosa sul piano dei comportamenti e della lealtà sportiva. Nessuno, soprattutto quei cittadini della parte più opulenta della città pensi di estraniarsi : non è in gioco il Bari Calcio ma l’immagine, la storia ed il futuro di Bari. Tutti, portando la propria piccola pietra alla parete, possono contribuire a ricostruire mura solide per difendere i nostri figli e nipoti.”

lunedì 14 Maggio 2012

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