Calcio

Bari, c’è anche il campionato!

Mauro Solazzo
Società vessata da mille problemi e tifoseria colpita dagli arresti dei capi ultrà non devono distrarre Torrente ed i suoi ragazzi
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Ci sono dei momenti, nel corso della vita di molti di noi, in cui andare avanti appare davvero impresa ardua, addirittura impossibile. Ciononostante, la dignità di ciascun uomo impone di affrontare qualsiasi catastrofe si abbatta su di esso e di andare avanti, a dispetto di tutto e di tutti. E’ un po’ quello che sta accadendo al Bari Calcio e a tutto ciò che ruota attorno ad esso: società, città e tifosi. E’ un fatto acclarato che l’ultracentenaria storia del galletto abbia toccato negli ultimi due anni il punto più basso di sempre. I problemi che attanagliano la società di Via Torrebella non sembrano aver mai fine, anzi paiono addirittura moltiplicarsi col passare del tempo. Se vogliamo, poi, l’indegna condotta di alcuni tesserati della scorsa stagione e di una parte della tifoseria ha rappresentato il vero e proprio colpo di grazia ad un club scricchiolante già di per suo.

Le pagine dei giornali e delle testate web, parlando del Bari, non fanno che continuare ad affrontare a rotazione tutte le problematiche che gravitano nell’orbita della società biancorossa, al punto da relegare su un binario morto l’aspetto squisitamente sportivo. Noi di BariLive, dopo aver riportato negli ultimi giorni, come tutti, cronache di deferimenti (gli ex-biancorossi citati nelle pagine dell’indagine del procuratore federale Stefano Palazzi), contenziosi (il consorzio Stadium e il debito del Comune), sentenze processuali (i 49 milioni di euro di rimborso da parte dello Stato Italiano, stabiliti dal tribunale europeo di Strasburgo per l’abbattimento di Punta Perotti) e arresti (i capi Ultras Roberto Sblendorio, Alberto Savarese e Raffaele Loiacono, in manette dall’alba di questa mattina), vogliamo oggi focalizzare l’attenzione su una partita di campionato che è diventata per il Bari (quello del calcio giocato, quello che più sta a cuore ai tifosi) una sorta di crocevia per l’immediato futuro. Si perché una eventuale scongiurabile sconfitta, inguaierebbe i ragazzi di Torrente in maniera pressoché definitiva, in vista della trasferta al “Menti” di Vicenza che diverrebbe una parodia del “mors tua vita mea”.

Facciamo due conti: i galletti al momento attuale vantano otto punti di vantaggio sul Livorno quint’ultimo, posizione di classifica questa che rappresenta il limite invalicabile che porta dritti filati alla lotteria dei playout.  Il Bari, come noto, potrebbe essere colpito sin da questa stagione dalla penalizzazione per le vicende legate al calcioscommesse, ragion per cui sarebbe importante conservare alla fine del campionato un robusto cuscino di punti (almeno una decina) sulla piazza occupata attualmente dagli amaranto toscani. Per garantire questo “ammortizzatore”, i galletti dovranno necessariamente fare più punti possibili, sperando contestualmente in qualche passo falso delle inseguitrici.

A cominciare proprio dalla sfida contro le rondinelle, nell’anticipo del venerdì (calcio d’inizio ore 20 e 45, agli ordini del signor Viti di Campobasso) della quarantesima giornata di Serie Bwin. E poco importa, a questo punto, che Polenta e Ceppitelli non potranno essere della contesa perché squalificati, che Caputo, Albadoro e Bogliacino non sono ancora disponibili per malanni fisici e che in panchina non ci sarà Torrente a guidare i ragazzi bensì l’altro Vincenzo, cioè Tavarilli. I protagonisti, quelli importanti, saranno coloro che contro il Brescia calcheranno il verde del “San Nicola” e coloro che saranno seduti in panchina, pronti all’occorrenza a dare una mano. Per tutti gli altri problemi, ci sarà tanto tempo a sufficienza per dispensare polemiche, accuse e sermoni; ora come ora, è tempo invece di difendere con i denti questa serie cadetta, la cui perdita sarebbe gravissima per l’intera città.

giovedì 10 Maggio 2012

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