Attualità

Università e industria: un patto per gli studenti

Francesco Maisano
Barletta : Bisogna porre gli studenti a contatto con un sapere spendibile nel mondo del lavoro
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Analisi del rapporto uomo-macchina, avvicinamento del mondo industriale e di quello universitario: questa è la comunanza di intenti venuta fuori nella conferenza stampa di presentazione del convegno “Machinae.Tecniche Arti Saperi nel Novecento” tenutasi presso lo stabilimento della OM CARRELLI ELEVATORI e a cui hanno preso parte Ettore Chiurazzi – coordinatore del Club delle imprese per la Cultura di Confindustria Bari – , Giuseppe Barletta – direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca sulle Avanguardie dell’Università di Bari – , Franca Papa – delegata del Rettore Corrado Petrocelli – e Salvatore Carluccio – responsabile della produzione di OM Carrelli.

L’incontro, voluto fortemente dal CRAV e dall’Università di Bari, ha messo in luce la nascente collaborazione fra mondo industriale e mondo accademico, volta principalmente ad avvicinare gli studenti universitari all’ambito industriale e, nello specifico, ad analizzare il rapporto esistente fra l’uomo e la macchina.
“Risulta interessante – ha rilevato Chiurazzi – il progetto del CRAV mirante ad analizzare l’interazione fra uomo e macchina in quanto esso prova ad affermare la relazione fra tangibile ed intangibile, fra tecnologia e uomo. In quest’ottica, le imprese ci permettono di ragionare su questo aspetto perché sono sempre più soggetti sociali e non più solo produttori di profitto”.

Ad introdurre l’interessamento del mondo accademico in questo contesto è Franca Papa: “l’Università degli studi di Bari ha stipulato una convenzione con Confindustria Puglia per dare vita ad una collaborazione intensa, continua e organica non solo su attività di ricerca, occasioni ed eventi, ma anche e soprattutto su importanti progetti di lavoro nella terra di Puglia”.
Ancora più esaustivo l’intervento di Giuseppe Barletta : “La nostra finalità è quella di non fare un convegno destinato ai soli specialisti. Noi riteniamo che in generale la cultura, in particolare l’università, possa e debba aprirsi all’esterno. Abbiamo contattato vari rappresentanti dell’università di Bari, e non solo, per riuscire ad offrire uno spaccato di iniziative del mondo del ’900 dove il tema della macchina è stato scritto e narrato dal punto di vista della progettazione artistica e universitaria. Abbiamo cercato di puntare la nostra attenzione, e le istituzioni come il Club delle Imprese hanno accolto la nostra richiesta, al tema delle macchine, alla costruzione di quell’intreccio tra sapere e lavoro che ci sta a cuore in quanto docenti universitari. Dobbiamo – continua Barletta – porre noi stessi e gli studenti a stretto contatto con un sapere che sia immediato e quanto più possibile spendibile sul mercato del lavoro, che incontri, anche in termini critici, il problema della macchina”.

La chiusura tocca Salvatore Carluccio : “Abbiamo colto l’opportunità dataci dal Club delle Imprese per la Cultura per 2 motivi : il primo è quello di aumentare l’apertura verso il mondo accademico, il secondo perché in ambito industriale il rapporto uomo-macchina è in un momento critico e non si risolve analizzandolo sotto aspetti meramente tecnici, bensì deve essere visto, perché abbia successo, sotto prospettive organizzative e fisiologiche. Abbiamo accolto questo invito per testimoniare il nostro impegno alla risoluzione di tali problematiche”.

venerdì 19 Ottobre 2007

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