Terzo giorno di Fiera del Levante per il Ministro al Commercio Internazionale Emma Bonino, che a Bari ha firmato un accordo di programma teso verso l’internazionalizzazione.
Tra gli obiettivi programmatici la possibilità di rafforzare la presenza di prodotti italiani all’estero e il miglioramento dei servizi dello sportello Sprint Puglia, lo strumento dell’Assessorato regionale alle Attività produttive che da più di un anno opera nel campo dell’internazionalizzazione. “Dobbiamo muoverci verso la ricerca e l’innovazione” sprona la Bonino “parlo ad esempio di un tessile diverso, combinato alle ricerca di design: non possiamo più competere sulle t-shirt che si producono in Bangladesh, dobbiamo rivolgerci alle nicchie di trecento milioni di cinesi o di centocinquantamilioni di indiani. Scopriamo settori nuovi e armiamoci della capacità di essere mobili sul mercato. Sarà un processo anche a volte doloroso per la Puglia ma abbiamo una cornice strategica con la legge sui distretti industriali approvata nel luglio scorso che ci permette di farlo. Questo accordo ha durata triennale e guarda con attenzione non solo ai settori dell’Automazione e del Tessile ma anche verso le Bio e nanotecnologie e l’industria navale, del restauro, del cinema: la meccatronica e l’agroalimentare sono i fili da tirare, guardando all’Europa, che copre ancora il 54% del nostro Export, poi alle aree di vicinato e ai paesi Emergenti, con un occhio di riguardo al Sud Africa per le imprese di media levatura, oltre a concentrarci su paesi Focus, con i quali sperimentare per un anno delle strategie. Ricordiamoci che la concorrenza è un bene, il cannibalismo no, e come sistema Italia siamo chiamati a stare insieme: il 94% delle industrie italiane è composto delle piccole imprese, è un grande asset, flessibile. Noi metteremo a disposizione delle aziende il nostro coordinamento, poi saranno gli imprenditori a fare le scelte”.
Tra le azioni previste nel protocollo anche l’istituzione di 14 desk per la registrazione dei brand nei paesi di nuova industrializzazione, “perché queste sono procedure lunghe e costose per le aziende piccole. Adesso conviciamoci che l’internazionalizzazione e l’export sono una necessità”, ha concluso la Bonino.
“Questa firma è un evento di parole, conoscenze, culture, business: è un evento di nascita” ha sottolineato Nichi Vendola. “Vogliamo accompagnare le imprese mell’internazionalizzazione, non sostituirle, devono poter accedere alle informazioni: questa firma è uno strumento per sprovincializzarci, per non essere più una periferia lamentosa”.