Politica

D’Alema rilancia l’Italia come motore di integrazione

Stefania Losito
"Necessarie le infrastrutture e l'importanza prioritaria nell'Ue dell'area balcanica"
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“Oggi ricordiamo una data tragica di scontro di civiltà. La migliore risposta ai profeti della guerra di religione sarebbe avere la Turchia nell’Ue”. Così il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema a Bari per visitare la Fiera del Levante. E’ intervenuto al convegno “Puglia e Balcani, percorsi di Pace e Sviluppo”, dove ha concluso i lavori condotti dal Presidente della Regione, Nichi Vendola, dall’assessore al Mediterraneo, Silvia Godelli, e dal presidente dell’ente fieristico, Cosimo Lacirignola. Ospiti dell’incontro, il vice primo Ministro albanese, Gazmend Oketa, il Ministro dei Trasporti macedone, Mile Janakieski, e il sottosegretario degli Esteri bulgaro, Lyubomir Kyuchucov, tutti concordi nel valutare l’importanza del Corridoio 8 per l’integrazione economico-sociale e antropologica.

D’Alema ha sottolineato il ruolo centrale della Puglia in un percorso di crescita e di ingresso dei Balcani nell’Europa: “L’allargamento dell’Ue è una grande bandiera dell’Europa e la sfida dei Balcani rappresenta una priorità. Basta con i segnali di paura e di chiusura che giungono a tutt’oggi anche dalla Turchia. La Puglia è terreno necessario per il dialogo e lo sviluppo di quest’area”. Ha poi ricordato le difficoltà di inserimento del Kosovo, dopo una tragica guerra che “puzza ancora di bruciato”, come ha sottolineato anche Vendola, questione ancora aperta sui tavoli europei.

Poi la valenza dei Paesi frontisti che da essere un problema sono diventati un’opportunità per l’Italia, come ricorda l’esperienza con l’Albania. Subito la richiesta all’Unione europea di finanziamenti per le infrastrutture che rappresentano non solo sviluppo ma anche stabilità. Sono necessari 4 miliardi di euro per la rete stradale e 12 miliardi per quella ferroviaria e D’Alema auspica che i fondi, tagliati fuori dai progetti della Finanziaria, rientrino in quelli previsti dai patti di pre-adesione dell’Ue.

Vendola, rafforzando il discorso del vice-premier, sollecita al dialogo e alla collaborazione “per contribuire a costruire canali di comunicazione tra i diversi attori dell’area balcanica”. Una questione spinosa che resterà aperta fino alla creazione di piani strategici che consentiranno l’ingresso dei Paesi aldilà del Mediterraneo, ancora tagliati fuori dalla nuova società Ue.

martedì 11 Settembre 2007

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