Politica

Area Vasta: piani strategici a confronto

Antonella Ardito
Enzo Divella precisa: questo è un confronto tecnico; Luca Scandale però sottolinea: "alla strategia aggiungiamo la politica"
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Sembra facile dire Piano Strategico di Terra di Bari, ma la realtà degli incontri programmati in Fiera del Levante presso il Padiglione della Provincia è ben diversa. Barletta ha una sua Vision 2020 che coinvolge i dieci centri della costituenda Bat e Corato, il quadrato tra Altamura, Poggiorsini e Santeramo vede Gravina in Puglia capofila di un progetto per la creazione di una Città Murgiana e Monopoli guida la Murgia dei Trulli verso il futuro eco-turistico sostenibile sotto l’egida della Valle d’Itria. E quindi il Piano Strategico di Terra di Bari che ruolo ha, quando buona parte delle trenta città che hanno aderito a questo progetto hanno già in atto una pianificazione per il futuro?

La risposta è nei movimenti di merci e persone che convogliano su Bari, sulla centralità del capoluogo pugliese che nonostante sia ancora lontanissimo da città modello come Valencia e Lione, ha un appel economico, culturale e sociale su tutti questi centri di indubbio valore. Questi piani strategici sono ad un livello di microarea, mentre la Terra di Bari è una macroarea pronta a spiccare il volo verso un ruolo di punta a livello nazionale, e di rilevanza strategica nel panorama Mediterraneo.
Per tradurre in realtà questo sogno Luca Scandale, coordinatore del Piano Strategico, ha in tempo non sospetto (nel luglio 2006) effettuato un’analisi di macrocontesto: “Franco Cassano una volta mi disse che Bari è la città del poco, maledetto e subito, ma il piano strategico è un rischio a scadenza come minimo trentennale che i sindaci si devono prendere. Abbiamo scelto di essere legati, di stare insieme, di influire sulle politiche pubbliche e private e il prossimo treno dei fondi POR serve a dare concretezza alla pianificazione Poi è necessario inquadrare Bari in un contesto Euromediterraneo, renderla accessibile.

Non solo trasporti ma infrastrutture che rispondono al Corridoio 8 e alla TAV Bari-Napoli. Sguardo ad Est ma non solo: Luca Scandale traccia i punti fermi del marketing culturale, della necessità di inquadrare la pianificazione strategica all’interno della Mobilità sostenibile che a sua volta, senza una corretta salvaguardia dell’Ambiente, non può decollare. Bari si sta attrezzando, con le spedizioni al Mipim di Cannes, con la volontà di riprogrammare il water front a nord e sud di Bari: “Ma la Fiera del Levante che ruolo avrà su questo lungomare nord? Sa che deve essere protagonista”,rileva Scandale.
Poi servono gli eventi: “2010, 2016, 2019 saranno gli anni della Metropoli Euromediterranea della Cultura, dell’Expo Universale e della Città Europea della Cultura: vogliamo essere protagonisti?”
A questa domanda devono rispondere in trenta, ma ad una sola voce.

martedì 11 Settembre 2007

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