Politica

Raccolta differenziata: necessario il rilancio partecipato

Maurizio Brunialti
Il fallimento c'è. O si concerta una ripartenza o è meglio pensare a un'alternativa
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L’acceso confronto in corso da qualche giorno sul vostro quotidiano on line testimonia, se mai ce ne fosse bisogno, il delicato – e sempre più conflittuale – rapporto fra Politica e cittadini, anche in terra di Bari. La tavola rotonda organizzata dal Centro Famiglie Territoriale “Japigiamoci”, ossia l’incontro-dibattito che ha scatenato la polemica sulle pagine di Barilive.it, ci consente di fare il punto della situazione a più di un anno dall’inizio della raccolta differenziata nel nostro quartiere.

All’appuntamento di mercoledì 23 maggio erano presenti, oltre ai cittadini e ai rappresentanti delle associazioni più attive sul territorio, l’Assessore alle Aziende Partecipate Michele Monno e il Presidente dell’AMIU Giuseppe Savino. Inizialmente la raccolta differenziata dei rifiuti urbani rappresentava il fiore all’occhiello per l’Amministrazione comunale e per il quartiere Japigia in particolare. La percentuale di “differenziata” sul totale dei rifiuti prodotti dalla popolazione, quasi inaspettatamente, lasciava ben sperare sulla progressiva estensione territoriale del servizio e premiava gli sforzi sostenuti dalla municipalizzata presieduta da Savino e soprattutto dai residenti del quartiere.

Come Consiglio Circoscrizionale, condividendo pienamente la necessità di diversificare a monte e di valorizzare a valle il ciclo dei rifiuti domestici, abbiamo istituito una commissione ad hoc sull’argomento, con l’obiettivo di monitorare l’andamento della raccolta e laddove possibile di contribuire al miglioramento dell’organizzazione della stessa. La stessa riduzione del 10 % della TARSU per il 2007, riservata ai residenti del quartiere destinatari del progetto pilota “AMIU a casa tua” e cumulabile con gli altri tipi di riduzione, va annoverata fra i risultati positivi ottenuti dall’intero Consiglio Circoscrizionale.

Da qualche mese a questa parte, però, come ha ammesso lo stesso Savino, la raccolta differenziata ha subito una battuta d’arresto, sia dal punto di vista quantitativo sia per quanto concerne la qualità della raccolta. Qualcosa non va, lo scadimento complessivo della raccolta differenziata nel nostro quartiere si ripercuote negativamente sia in termini di pulizia percepita da parte della cittadinanza che dal punto di vista del grado di purezza dei rifiuti organici raccolti col porta a porta. Lo testimonia il fatto che l’impianto di compostaggio, che trasforma gli scarti da cucina in prodotto fertilizzante, rispedisce i rifiuti al mittente vanificando l’impegno dell’intera filiera. Lo conferma altresì, purtroppo in maniera assai evidente, la presenza di rifiuti per le strade del quartiere.

La Commissione Speciale sulla raccolta differenziata, di cui sono un componente, sin dal suo insediamento, effettua quasi quotidianamente il monitoraggio del territorio per seguire l’andamento del progetto cercando di mediare fra istituzioni e popolazione residente. Un lavoro arduo quando non si dispone di risorse, di dati aggiornati e di effettiva capacità di intervento. Ai sopralluoghi nelle aree dove rileviamo o dove ci vengono segnalati disservizi seguono periodicamente dei report in cui comunichiamo all’AMIU i dati relativi ai luoghi dove si ammassano i rifiuti abbandonati fuori dei cassonetti, oltre ad eventuali carenze e disfunzioni organizzative.

Ciononostante, la raccolta differenziata a Japigia sta attraversando indubbiamente una fase di stallo. Durante l’incontro organizzato nei locali della Quinta Circoscrizione qualcuno ha richiamato i cittadini ad un maggiore impegno, ad una più convinta partecipazione al progetto. Qualcun altro, respingendo le accuse al mittente, ha esortato l’azienda municipalizzata ad adottare un comportamento organizzativo più efficace e più efficiente. Altri ancora infine hanno addossato la responsabilità ad una politica sempre più sorda alle esigenze del territorio. Un dibattito, “uno scaricabarile” che in qualche momento è risultato quasi imbarazzante.
Nei giorni immediatamente successivi al succitato incontro, la Direttrice della Vostra testata ha invitato il Presidente dell’AMIU Giuseppe Savino e l’Assessore Michele Monno a rassegnare le dimissioni, motivando le stesse anche in riferimento all’incerto andamento della raccolta differenziata a Japigia.

Personalmente, non credo rientri nelle competenze di un consigliere circoscrizione entrare in una querelle che compete e riguarda ben più autorevoli livelli istituzionali, tuttavia ritengo sia necessario riaprire un sereno ma serrato dibattito su questo tema. La Quinta Circoscrizione, fortunatamente, non ha nessuna voce in capitolo in merito all’indicazione dei vertici delle municipalizzate né tantomeno può stabilirne i criteri di nomina, tuttavia non può e non deve fare la parte della Cenerentola in questa discussione. Non può essere, per così dire, il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro. Metafora quanto mai pertinente visto che parliamo di rifiuti e contenitori.

La salute e l’igiene urbana non possono essere oggetto di strumentalizzazioni, da qualsiasi parte politica esse provengano. Non è una questione di nomine ma di rispetto del territorio e della popolazione residente. Insieme ai cittadini, da più di un anno chiediamo il rispetto dei tempi di raccolta dei rifiuti, la consegna di nuovi sacchetti, un sistema più igienico per l’apertura dei contenitori e, prima di tutto, il lavaggio periodico dei bidoni.

Come componente della Commissione Speciale credo sia quanto mai urgente pianificare una più efficace campagna di informazione e di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata e soprattutto conoscere dati reali ed aggiornati sull’andamento della stessa. Siamo ben consci del notevole investimento effettuato dall’AMIU per l’integrazione della raccolta differenziata sia dal punto di vista finanziario (due milioni e mezzo di euro l’anno) che dal punto di vista delle risorse umane (quarantasei operatori impiegati nel progetto porta a porta). Tuttavia non credo sia giusto addossare le colpe di questa battuta d’arresto sulle spalle delle famiglie residenti nel quartiere Japigia. O peggio ancora far pagare al territorio le conseguenze di scelte infelici o finanziariamente insostenibili.

Una cosa è chiara, anzi incontrovertibile. L’inquinamento ambientale e l’emergenza rifiuti urbani è un problema quanto mai grave e attuale se lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha rivolto un accorato appello alle istituzioni campane affinché intervengano efficacemente.
Certamente la situazione di Bari non è paragonabile a quella Napoli e il quartiere Japigia non è sommerso di immondizia come qualcuno vuol far credere, ritengo tuttavia sia dovere di chiunque ricopra delle responsabilità di governo, di qualsiasi livello, impegnarsi fino in fondo per la salvaguardia dell’ambiente e per la difesa del decoro urbano e dell’igiene pubblica.

Proprio per questo mi chiedo se non sia il caso di ipotizzare una exit strategy per risolvere una situazione sempre più scomoda per l’AMIU, per l’Amministrazione comunale e per i residenti del quartiere, oppure rilanciare il progetto “AMIU a casa tua” con la consapevolezza  di essere di fronte ad una grande sfida. Da affrontare tutti insieme, possibilmente in maniera davvero partecipata, con i cittadini, con le associazioni e con la Circoscrizione, rispolverando quello spirito e quel metodo che hanno portato Michele Emiliano a diventare Sindaco della Bari che cambia.

Maurizio Brunialti
Consigliere Quinta Circoscrizione (Japigia – Torre a Mare)

domenica 27 Maggio 2007

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