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Veronesi a Bari: “Un amore per la Puglia tenuto nascosto nel mio cuore”

Antonella Ardito
Il professore ha ricevuto la cittadinanza onoraria per il suo impegno nella Lotta ai Tumori
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Umberto Veronesi è da oggi barese ad honorem: la consegna della cittadinanza onoraria è avvenuta in mattinata nella sala consiliare del Comune di Bari, presenti assessori e consiglieri con il Sindaco Emiliano, il presidente del consiglio comunale Giuseppe De Santis, il Presidente della Regione Nichi Vendola con l’assessore alla Sanità Alberto Tedesco e i rappresentati di AIRC e LILT.

Accanto all’illustre professore, Francesco Schitulli, l’oncologo barese che a Veronesi deve insegnamenti e da cui ha preso la stessa passione per propagandare l’opera di prevenzione dei tumori soprattutto femminili.
“Ho saputo solo ieri (mentre teneva a Bari un convegno patrocinato dal Rotary ndr) della cittadinanza onoraria e non riuscivo a scorgere delle motivazioni sufficienti. Ma tutti gli abbracci e le strette di mano che ho ricevuto mi hanno fatto sentire uno di voi”. Veronesi ha raccontato della sua infanzia, degli immigrati pugliesi conosciuti in cascina quando Milano ancora non era così grande e del carteggio tra Giustino Fortunato e Gaetano Salvemini “che mi ha fatto conoscere la questione meridionale e apprezzare l’uomo che l’ha saputa siegare”.

Veronesi nella sua vita di studio ha portato al sud quella ricchezza di formazione e operatività che si traduce nei centri di ricerca: “Trent’anni fa ho dato vita ad un centro a Rionero in Vulture e poi l’Istituto Oncologico a Bari e nel Salento: questo è stato il mio destino da meridionalista.” I tumori si combattono con la prevenzione e la ricerca, e negli occhi di quest’uomo di 82 anni c’è ancora la voglia di portare in giro per l’Italia la testimonianza di una vita dedicata al lavoro per gli altri.
Una cerimonia semplice ma sentita per accogliere nella comunità il professore: “Noi abbiamo sempre l’impressione di essere esclusi” ha commentato Michele Emiliano “ma abbiamo il desiderio di essere uniti nelle cose belle e buone come lei, che esistono nel nostro paese”.
Una sentita attestazione di stima è arrivata anche dal governatore Vendola che ha definito “Una lezione di grande cultura” l’opera di Veronesi, “che non abbandona mai l’ammalato di cancro”.

sabato 24 Marzo 2007

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