Politica

Di là del mare: Balcani è in arrivo la Puglia

Claudia Bruno
Quando i ponti di parole iniziano a tradursi in cifra democratica
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La necessità di potenziare la democrazia e lo sviluppo nell’area balcanica è stata ieri mattina, al centro del convegno organizzato dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia, cui hanno partecipato, fra gli altri, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il Sottosegretario agli Affari Esteri Famiano Crucianelli.

Nel corso del convegno sono stati presentati i risultati del progetto Mahlde.net (Mare Hadriaticum Local Democracy Network), teso a sostenere iniziative di democrazia e di sviluppo locale nelle diverse regioni dei Balcani Occidentali, in particolare in Croazia, Serbia, Montenegro e Bosnia Erzegovina. Il progetto offre un’analisi puntuale della situazione politica e sociale dei paesi balcanici, grazie soprattutto al lavoro delle ADL (Agenzie della Democrazia Locale), sorte nel 1993 in diverse città dell’ex Yugoslavia per promuovere la ricostruzione postbellica, il rispetto dei diritti umani e delle minoranze in un territorio dilaniato da un conflitto decennale.
Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, spiega che “per aiutare quest’area così importante per l’Europa e per l’Italia in particolare non basta l’intervento umanitario: a questo deve essere affiancata una revisione sostanziale dei modelli di vita, un consolidamento delle istituzioni democratiche, un lavoro più profondo sul tessuto sociale”.

Intervento forte quello del Presidente Nichi Vendola, critico verso “un’Europa che fa fatica a comprendere quanto del suo futuro si giochi nei Balcani, tradizionale territorio di cerniera fra Oriente e Occidente. I Balcani e la Turchia vanno integrati in processi di pacificazione e cooperazione, capaci di contrastare le piaghe del terrorismo e del fondamentalismo”. Ciò si sta realizzando attraverso la ricostruzione della società civile, della pubblica amministrazione e della giustizia civile e penale in quei territori, anche se restano aperte questioni dolorose come quella del Kosovo. “Non si possono immaginare tempi biblici per la realizzazione dell’integrazione europea”, continua Vendola, “l’europeismo ha bisogno di trovare nuova forza guardando all’Adriatico e al Mediterraneo, e riscoprendoli come risorse fondamentali”.

Famiano Crucianelli fa il punto sui problemi che impediscono all’area balcanica di far parte dell’Unione Europea: la mancanza, ancora, di una identità forte e di una reale integrazione dei Paesi dell’UE, e l’instabilità di molte recenti democrazie nei territori balcanici.
Il progetto Mahlde.net, che vede come partner la Regione Friuli Venezia Giulia, la Regione Puglia, la Regione Emilia Romagna, le Università di Trieste e Venezia, le ADL e l’Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale (ALDA), è allora essenziale per rafforzare le relazioni interne e internazionali nell’area balcanico-mediterranea, in vista di una reale integrazione europea.

mercoledì 21 Marzo 2007

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