Attualità

Egitto: a Bari si discute di sviluppo

Claudia Bruno
Opportunità di investimento concrete nel settore agro-alimentare
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Si è tenuto ieri mattina a Bari, nella sede di Confindustria, un seminario organizzato dall’ICE, Istituto nazionale per il Commercio Estero, in collaborazione con Confindustria Bari per presentare, in anteprima nazionale, i risultati dell’indagine sulle opportunità di collaborazione economico-industriale e commerciali presenti in Egitto. La ricerca, effettuata nel periodo novembre 2006 – gennaio 2007 dall’Agricultural Engineering Research Institute, ha illustrato lo sviluppo del settore agricolo in Egitto nell’ultimo decennio, analizzandone le principali produzioni e i settori che vedono una maggiore domanda e un’interessante opportunità d’investimento per le imprese straniere.
Ad aprire il convegno Gaetano Dentamaro, Presidente della Sezione Agroalimentare Confindustria Bari, che sottolinea l’importanza di questo incontro come preambolo per sviluppi futuri, non solo nel campo agro-alimentare. Alfredo Rizzo, Direttore Ufficio ICE Puglia e Basilicata, spiega come l’area del Mediterraneo sia da sempre un territorio importante per le imprese pugliesi: con l’Egitto in particolare, si sta intensificando la cooperazione industriale.

È Antonino Mafodda, Direttore Ufficio ICE del Cairo, a offrire una panoramica sulla situazione industriale dell’Egitto e sugli scambi che lo legano al nostro Paese: l’Italia esporta soprattutto meccanica e prodotti chimici per impiego industriale; importa, invece, dall’Egitto, petrolio greggio e gas naturale, metalli, prodotti ortofrutticoli e tessili.
I risultati dell’indagine sono presentati nel dettaglio da Ahmed El Behery, Direttore dell’Agricultural Engineering Research Institute. L’agricoltura appare per l’Egitto l’attività predominante, sviluppata soprattutto nel Delta del Nilo; si stanno espandendo, inoltre, le aree coltivabili, con progetti di bonifiche e destinazione efficace delle risorse idriche. Gli investimenti stranieri appaiono particolarmente convenienti dal 1975, data in cui l’Egitto si è aperto al libero mercato, intraprendendo scambi consistenti con USA, Paesi Arabi ed Europa, resi più favorevoli dalle notevoli agevolazioni fiscali e dalla manodopera a basso costo.

In chiusura, Wassim Nagy, proprietario della “Mena for oiles”, una delle principali ditte di produzione dell’olio di oliva, ha offerto un esempio concreto dell’efficacia dell’intervento straniero sul territorio egiziano: l’utilizzo di investimenti e macchinari italiani ha permesso, infatti, al suo piccolo terreno di aprirsi con successo al grande mercato internazionale.

venerdì 2 Marzo 2007

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