Politica

Libertà-San Girolamo: quartieri di serie B?

Onofrio Schino
Penultima puntata delle voci istituzionali dalle circoscrizione: prossimo appuntamento con Fernando Rodio
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Sergio Fanelli ha 38 anni, è un imprenditore nel campo del marketing, comunicazione e formazione, e sin dal 1995 è impegnato politicamente nelle liste di Alleanza Nazionale nella sua circoscrizione (di cui a partire dal 2004 è vicepresidente), l’ottava – Libertà, San Girolamo, Fesca, Marconi – affinché ci si possa scrollare di dosso l’idea che i cittadini di questo territorio siano meno importanti degli altri.
Si arriva a questo impegno dopo tanti anni trascorsi cercando di migliorare il proprio status quo, a stretto contatto con Pinuccio Tatarella, con la consapevolezza di poter fare sempre di più per quella che è la circoscrizione più grande di tutta la città, e con la fierezza di chi fa tutto il possibile nell’ambito dei propri mezzi, perché “riuscire a convocare un ministro in carica da parte di un consigliere di circoscrizione non è cosa da poco”.

Sono state tante le battaglie portate avanti da Fanelli nel corso di questi anni, prima fra tutte quella dell’ex gasometro di corso Mazzini, lì dove la precedente Amministrazione Comunale avrebbe voluto costruire il nuovo Palazzo di Città: si tratta di una questione spinosa che sembra essere stata messa nel dimenticatoio, diversamente da quanto fatto invece per altre zone di interesse ambientale presenti sul territorio barese (leggasi Fibronit).
“Il quartiere Libertà in particolare avrebbe tanto bisogno di verde – esordisce Fanelli – e proprio quell’ area farebbe proprio al caso nostro. Un parco urbano significherebbe un’indiscussa crescita del quartiere anche a livello urbanistico, ma il problema essenziale resta la bonifica del sottosuolo. In campagna elettorale sono state tante le promesse fatte, ma la situazione è ancora in piena fase di stallo, malgrado le nostre continue sollecitazioni”.
Sono comunque molti gli spunti di riflessione per l’Ottava circoscrizione, e non può essere trascurato il discorso sicurezza, per il quale Fanelli prevede come soluzione efficace la possibilità di contare su un maggior numero di forze dell’ordine ed anche dei carabinieri di quartiere: “posso dire con certezza di essere stato il primo ad aver richiesto una maggiore presenza sul territorio delle forze dell’ordine, e per un periodo abbiamo avuto delle postazioni fisse di pattuglie dei carabinieri nei pressi del mercato di San Girolamo. L’indulto ha sicuramente poi amplificato il problema, perché si tenta quasi di privilegiare chi è appena uscito dalle carceri rispetto a chi invece ha fatto sempre il proprio dovere”.
Il discorso assume pieghe sempre più ampie, specialmente quando si considera che queste stesse norme pensate a livello nazionale si traducano anche in una difesa involontaria della violenza, se si considera come un’aula del Senato della Repubblica sia intitolata alla memoria di un ragazzo morto mentre tirava un estintore contro un carabiniere a Genova nell’estate del 2001….
Le misure repressive valgono, a detta di Fanelli, ma senza un’adeguata campagna di prevenzione e di educazione a partire dalle famiglie e dalle scuole si potrà fare davvero molto poco.

Ad ogni modo, ci sono anche tanti motivi di soddisfazione per questi quartieri, ed il vicepresidente è orgoglioso quando parla del mare di San Girolamo, il punto migliore in cui si possa fare il bagno a Bari, per il quale si è lavorato tanto sin dai tempi di Tatarella, quando si riuscì persino nella riqualificazione della Pineta San Francesco.
Nell’ultimo anno però, soprattutto dopo l’alluvione del novembre del 2005, si è corso il serio rischio di perdere anche quello che di buono era stato fatto per il recupero del lungomare, in quanto l’AMIU garantisce la pulizia della spiaggia solo per i mesi estivi, lasciando dunque l’onere della pulizia ai soli volontari, questione per la quale Fanelli attribuisce una duplice responsabilità: “Da un lato abbiamo dovuto registrare uno scarso interesse da parte della precedente Amministrazione Comunale, ma oggi, dopo numerose petizioni e vari studi sulle correnti marine sembra che questo governo cittadino dopo aver stanziato dei fondi sia intervenuto sempre meno. Il nostro impegno andrà comunque avanti cercando di non lasciare che siano solo i volontari ad occuparsi del bene del nostro mare”.

Le ultime due questioni che rivolgiamo a Sergio Fanelli vertono su due temi piuttosto scottanti: il primo riguarda l’ex scuola Salvatore Quasimodo, che vive da anni in uno stato di totale abbandono se si eccettua la presenza di aree adibite a parcheggio, mentre il secondo riguarda l’edilizia giudiziaria, su cui tanto si è discusso.
Per quanto attiene la scuola Quasimodo, Fanelli esprime tutto il suo disappunto per una struttura che ha accolto in passato solo no global o persone senza tetto, un problema che non può essere affidato solo ed esclusivamente al quartiere Libertà, anche perché il comitato dei residenti si è più volte espresso in questo senso; se necessario la struttura va abbattuta, altrimenti occorre varare provvedimenti specifici.
L’edilizia giudiziaria può trovare facilmente una soluzione seguendo lo schema della proposta Pizzarotti, sostiene Fanelli, se si pensa che delle strutture site nella stessa area sono anche più facilmente raggiungibili da parte della gente, ma le attuali costruzioni che ospitano i luoghi della giustizia barese andrebbero comunque ben riqualificate ed utilizzate per il bene comune.

venerdì 23 Febbraio 2007

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