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Bari, l’Ikea e i numeri da record

Danilo Calabrese
L'impianto di Bari registra una buona maggioranza di donne
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L’Ikea apre a Bari il 14 febbraio. Confermato il taglio del nastro per la data di San Valentino, anche se, a guardar bene i lavori ancora da terminare, non sembra davvero possibile. Si lavora a tambur battente nel cantiere della megastruttura scandinava. Ma non v’è dubbio alcuno: alle ore 9 saranno aperte le porte al pubblico. Si tratta, però, di uno strappo alla regola, previsto solo per il primo giorno. L’orario ordinario di apertura sarà alle 10.
 
Il gruppo internazionale Ikea, che vanta la propria presenza sul mercato di tre continenti, in 34 paesi con 237 negozi, attraverso l’impiego di oltre 100.000 collaboratori in tutto il mondo, inaugura a Bari il suo tredicesimo centro commerciale, il secondo nel Mezzogiorno, dopo quello di Afragola nei pressi di Napoli. E lo fa in grande stile con una settimana di eventi dislocati in molte parti del capoluogo pugliese e attraverso la distribuzione di 800.000 copie del catalogo Ikea nella regione e, in particolar modo, nei più grandi centri cittadini.

“L’Ikea registra una continua crescita”, esordisce Valerio Di Bussolo, responsabile relazioni esterne. Durante lo scorso anno commerciale il colosso svedese dell’arredamento e degli accessori per la casa ha realizzato in Italia un fatturato di 1.100 milioni di euro (+ 24,3% rispetto all’anno precedente) e ha aumentato del 27,8% il volume delle vendite. Un trend più che positivo sia per l’Ikea, sia per il mercato italiano, che si posiziona al terzo posto (8%) per acquisti di materiali e servizi per la rifinitura del prodotto finito, prima della Svezia che segue al quarto (7%). Interlocutore privilegiato da circa dieci anni per l’imbottitura di divani, cuscini, materassi e prodotti simili, il sig. Natuzzi.

Dunque, un vero e proprio amore da parte del popolo dei consumatori italiani che, data l’ottima risposta in fatto di spesa, ha generato un abbassamento graduale dei prezzi dal 1998. Ovvero: se un piccolo soggiorno allora costava 777 euro, oggi lo portate a casa con 415. Non la metà, ma quasi.
Ma veniamo ai numeri di Bari, che detiene, secondo l’universo Ikea, una serie di record positivi. Anche se, in base a spicciole statistiche occupazionali, questi guinness dei primati, invece, rivelano ancora una volta la difficoltà (per non dire disperazione) dei nostri giovani a trovare un’occupazione nei dintorni.

In poco più di tre mesi, infatti, sono pervenuti via internet 30.000 curriculum di giovani e meno giovani baresi (l’età media è di 30 anni: altro record, quello di anzianità), di cui il 43% in possesso di una laurea. Una prima scrematura ha ridotto la cifra a 3.000 candidature e successivamente ai 420 fortunati assunti. Il 64% di loro è composto da donne (nei manager rappresentano il 40%, vero record positivo, che fa ben figurare la nostra città rispetto a Napoli, dove donne manager non ce ne sono affatto).
 
Il 65% dei dipendenti ha conseguito il diploma e ben il 30% la laurea. Altro spiacevole record. Tutti hanno affrontato 120 ore di formazione con l’aggiunta di qualche ora in più per la prova pratica sul lavoro (training on the job). Per quanto riguarda la loro contrattualizzzione, il 73% è stato assunto a part time, mentre solo il 25% ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato. Ma i vertici assicurano che si tratta di una situazione temporanea. “Solitamente dopo un solo anno di attività”, afferma Valerio Di Bussolo,  “le cifre vengono invertite, come è accaduto a Padova”.

Grande attenzione ai collegamenti con il negozio di Mungivacca. Ogni tre minuti partirà un convoglio delle ferrovie Sud est, che in sette minuti sarà a destinazione (la domenica sono previste 45 corse). Inoltre, partiranno regolarmente la linea 22 dell’Amtab dalle piscine comunali, attraversando tutto il centro, e un autobus Miccolis da Largo Ciaia. Allettanti gli incentivi per i baresi che decideranno di non utilizzare l’auto: potranno scegliere tra uno sconto del 50% sulle tariffe di trasporto a casa della merce acquistata o due ore di noleggio gratuito di un furgone a fronte di un acquisto di 300 euro.

Insomma, un’operazione commerciale finalizzata alla costruzione di 25.000 metri quadrati di area, 1.990 posti auto, all’utilizzo di 26 casse, 390 posti a sedere in quello che sarà il primo ristorante/bar svedese in Puglia. Il resto dei numeri è ancora tutto da registrare.

sabato 10 Febbraio 2007

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