Attualità

Puglia: impegno istituzionale per la donazione del sangue

Paola Mammarella
scrivi un commento 4496

Campioni di vita. Chi ama dona. Slogan incisivi per la FIDAS, federazione italiana dei donatori sangue presente da oltre trent’anni in Puglia. Incontrando Rosita Orlandi, professoressa dell’Università degli Studi di Bari e presidente regionale FIDAS, scopriamo l’evoluzione di un “sistema Sud” che dalla presenza di “mercenari”, dalla continua dipendenza verso il sangue inviato dal Nord è passato ad una maggiore sensibilità e coscienza dando battaglia agli ostacoli culturali ruotanti intorno alla donazione del sangue.

Oggi la FPDS, Federazione Pugliese Donatori Sangue, punta sui giovani, attua campagne di sensibilizzazione nelle scuole o presso le università, potendo vantare due convenzioni con l’ateneo e il politecnico. La sua posizione centrale, in piazza Umberto, presso il palazzo Goccia del Latte, la rende facilmente raggiungibile per le giornate di raccolta del sangue, ogni ultimo venerdì del mese, e ogni tipo di informazioni su eventi, come la festa del donatore dell’1 dicembre e altre attività, reperibili anche sul sito internet www.federazionepugliesedonatorisangue.it.

La FPDS opera in una logica di “volontariato puro ed esclusivo”, così come ci spiega la presidentessa, differenziandosi dalle altre organizzazioni di donatori in merito alla gestione del sangue e dei centri trasfusionali, secondo un principio di rigida separazione tra volontari e medici. La FDPS non auspica una gestione da parte dei privati, mentre si preoccupa di inquadrare il donatore solo in quanto tale, dando al suo gesto una valenza sociale, anonima e aconfessionale. Formare volontari capaci di portare avanti un simile progetto è fondamentale; a questo ha mirato il settimo seminario del 14 e 15 ottobre tenuto a Gioia del Colle dal professor Pira per approfondire le competenze comunicative, retoriche e di ufficio stampa utili a far nascere nuove sezioni di iscritti. In un contesto che vede i volontari, tra donatori e non, crescere continuamente, è importante stabilire il rispetto del volontariato, da un lato garantito da un buon rapporto con le istituzioni e dai finanziamenti pubblici per le spese organizzative di sensibilizzazione, ma spesso compromesso dalla cattiva abitudine di relegarlo all’ultimo posto. Se infatti la legge 24/06, approvata lo scorso agosto, prevede che in ogni organismo decisionale siano presenti i rappresentanti dei donatori, è anche vero che gli orari in cui si tengono le riunioni, scomodi per i lavoratori, finiscono per dare scarso peso ad una imponente realtà che conta più di 180 mila donatori abituali, persone che, nonostante il loro impegno, svolgono le professioni più disparate, con i conseguenti limiti di orario che ne derivano.

Una “prova” sulla natura dei rapporti intercorrenti con le istituzioni, si avrà in occasione del Congresso Nazionale che si terrà a Bari dal 28 al 30 aprile, quando il Comune dovrà dare la propria collaborazione per bloccare le strade e consentire il corteo degli oltre 15 mila partecipanti attesi, contando sulla presenza del Governatore Nichi Vendola e di altre cariche. La presidentessa Orlandi si dice ottimista, potendo contare sul reciproco rispetto esistente con l’Assessorato alla sanità e sull’integrazione, operata dalla Puglia, alla legge 24 per rendere la donazione sicura, periodica, ma soprattutto associata. Concorda che solo con i controlli, la sensibilità e la formazione acquisiti in ambito associativo è possibile raggiungere un grado di sicurezza tale da abbattere le ultime remore culturali contro la donazione del sangue. Ancora da risolvere però i problemi legati ai servizi trasfusionali, per cui è necessario mobilitare tutte le forze coinvolte.
Puglia all’avanguardia quindi, ma solo in ambito legislativo.

giovedì 4 Gennaio 2007

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti