Politica

Sasso e Ventricelli: “Il comitato promotore del Pd? E chi lo ha nominato?”

La Redazione
"Quello che sembra è un mero assemblaggio di gruppi dirigenti"
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Le polemiche intorno alla costituzione del partito democratico paiono davvero non finire mai. Venerdì scorso, durante la conferenza organizzata dall’Ulivo per discutere sul tema "Verso il partito democratico", il ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha annunciato che la nuova piattaforma politica dovrà essere costituita oltre che dai rappresentanti politici anche dalle forze della società civile . Ieri, il Corriere del Mezzogiorno  ha pubblicato l’elenco (probabilmente ufficioso) dei 99 membri del comitato promotore del nuovo partito. Su questo sono intervenuti il vice presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati Alba Sasso e il consigliere regionale Michele Ventricelli, entrambi rappresentanti della sinistra Ds…

A quanto pare, la marcia verso la costituzione del partito democratico, prosegue spedita, almeno in Puglia. È stato costituito un comitato promotore, snello ed agile come si conviene, che dovrà lavorare nella direzione della sua realizzazione. 99 membri, che dovranno disegnarne caratteri e programmi, si deve supporre. A parte i problemi di logistica che porrà, qualche domanda forse andrebbe fatta. Come nasce questo comitato, quando e chi ha designato i suoi componenti, attraverso quali processi selettivi ed elettivi di tipo democratico? Mancano precisi elementi di informazione al riguardo. Quello che sembra, a scorrerne l’elenco, è un mero assemblaggio di gruppi dirigenti, attraverso un attento lavoro di cooptazione: un equilibrio raggiunto col bilancino. Segreterie, sindaci, consiglieri, un po’ di “società civile”, quella fra virgolette ed organizzata. Il resto, la società civile fatta dagli elettori, dai militanti, dalle persone “di area”, rigorosamente tenuto fuori, non si può parlare al manovratore in corsa. Se è un assaggio di un futuro partito, si tratta di un assaggio davvero indigesto. Dov’è la discussione, dove i programmi, dove il coinvolgimento delle persone, i forum di ascolto e quelli programmatici? Apparato non è, di per sé, una brutta parola. Gli apparati servono, in ogni struttura politica. È quando gli apparati diventano non solo autoreferenziali, ma anche motivo stesso che presiede alla costituzione di un partito, che bisogna preoccuparsi. Siamo già oltre il partito degli assessori, siamo al partito virtuale.
È facile preconizzare l’inutilità di questo organismo: non si riunirà mai, e se dovesse farlo, non deciderà nulla. Tutto sarà deciso in altro luogo ed in altro modo.
Forse, almeno sul piano logistico, può aiutare un’informazione. I 99 in realtà non sono 99. Chi scrive – ma anche altri – non solo non è stato mai informato della costituzione del comitato, ma se ne fosse stato messo a parte avrebbe certamente declinato l’invito.
Sarà stato un errore. I soliti giornalisti, probabilmente.

Alba Sasso, Michele Ventricelli

domenica 17 Dicembre 2006

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