L’accusa è quella di aver seminato terrore all’interno dell’istituto scolastico che presiedeva, una scuola media di Bari. Non solo fra gli alunni e gli insegnanti, ma anche con il personale non docente della scuola. Le continue denunce da parte de genitori dei bambini hanno però prevalso. E nei confronti della dirigente scolastica, una signora di 61anni, erano stati chiesti gli arresti domiciliari o la sospensione dal servizio per due mesi. Il giudice delle indagini preliminari Vito Fanizzi, però, pur accogliendo i gravi indizi di colpevolezza nei confronti della dirigente scolastica, non ha potuto accordare alcun tipo di sanzione nei confronti della dirigente a seguito dell’entrata in vigore dell’indulto. Dalle indagini avviate dai pm inquirenti, Roberto Rossi e Renato Nitti, è emerso che la preside compiva vessazioni sugli alunni e insultava il personale scolastico.
Allo stesso tempo è stata contestato alla dirigente scolastica di aver nominato il personale senza attenersi alle graduatorie degli aventi diritto. Ora continua a svolgere la sua attività presso lo stesso istituto nonostante continui ad essere indagata per maltrattamenti, abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio.