Cultura

Ufficiale, nel 2010 addio graduatorie

Antonio Scotti
Ecco il testo integrale dell'emendamento 66.28. Precari in rivolta: "Non siamo straccioni"
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E’una domenica poco felice per i circa 8000 precari  della scuola pugliesi.  La doccia fredda è arrivata poco dopo aver scoperto la versione ufficiale con cui l’emendamento salva graduatorie, inserito nel maxiemendamento della Finanziaria, è stato modificato. E le anticipazioni che avevamo pubblicato riguardo la correzione del testo da parte dei parlamentari, e che ieri si diffondevano  tra le e-mail dei precari,  sono oramai più di una notizia ufficiosa.
Questo il testo dell’emendamento 66.28: "ove a seguito della piena attuazione del piano triennale per le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente, fosse necessario comunque procedere alla copertura di posti disponibili, in deroga" all’abolizione delle graduatorie è "previo parere del Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione, con decreto del Ministro della Pubblica istruzione, potrà attingersi alle graduatorie permanenti nonché alle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami banditi in data antecedente a quella di entrata in vigore della presente legge".

In pratica, dopo il 2010, le graduatorie permanenti saranno abolite, ma i precari potranno essere reclutati solo in casi eccezionali ossia quando ci sia il parere favorevole delle istituzioni chiamate a giudicare la sostenibilità economica degli ingressi.

Un provvedimento che riguarda in Italia più di duecento mila persone. Solo in Puglia sono 8000, senza contare quanto ancora devono aottenere l’abilitazione.
Le reazioni dei precari sono furenti: “Non siamo quegli straccioni per i quali il ministro Fioroni vuole farci passare! Siamo professionisti; talora con quantità industriali di titoli e servizi accumulati – scrive in una e-mail Brunello Arborio, un rappresentante dei precari – Siamo una risorsa per l’Italia, non un peso: e le graduatorie permanenti sono quel contenitore legislativo che ha consentito, finora, di salvaguardare questa incredibile ricchezza. Cancellarle non porta alcun beneficio economico: porta solo a una crisi senza precedenti nel settore del reclutamento”.

I precari non ci stanno. E il tam-tam delle e-mail è compatto nel ritenere urgente l’organizzazione di un sciopero nazionale. Sono insomma minuti frenetici in cui i futuri insegnanti stanno discutendo sulle date dello sciopero e sulle eventuali forme di protesta. L’importante, ricordano, è che "il tema delle graduatorie sia portato all’attenzione dei parlamentari come elemento prioritario per il futuro della scuola italiana".

 

domenica 19 Novembre 2006

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