Politica

Comune di Bari: 5 milioni per combattere la mafia

Danilo Calabrese
Quattro linee di intervento in favore dei residenti di Carbonara e San Paolo a rischio di esclusione sociale
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“Riprendiamo la strategia che abbiamo perseguito in maniera militare fino all’accadimento dei fatti tragici che hanno scosso tutti quanti”. Introduce così il Sindaco Emiliano la presentazione alla stampa dei quattro bandi all’interno della misura 5.3 azione B dei Por Puglia 2000-2006, finalizzati al sostegno delle piccole imprese cittadine, impegnate nel sociale e nell’ambiente, e alla creazione di occupazione per soggetti svantaggiati a rischio di esclusione sociale. “Sapevamo dal principio che si doveva investire”, continua, “sul principale nemico della mafia e della criminalità: il lavoro”. Due piaghe sociali inevitabilmente intrecciate, la malavita e la disoccupazione, che l’amministrazione comunale intende osteggiare. E per farlo è necessario partire dalle periferie.

Dunque, 5.000.000 di euro i fondi a disposizione del progetto, da investire proprio sulla II (San Paolo-Stanic) e sulla IV circoscrizione (Carbonara-Ceglie-Loseto), “zone bersaglio non modificabili in nessun modo per legge”, precisa Emiliano, “perchè stabilite dal consiglio comunale durante la precedente amministrazione”. Si tratta, infatti, di fondi comunitari Fse (Fondo sociale europeo) fermi dal 2001, non utilizzati dalla giunta Di Cagno Abbrescia. I bandi verranno pubblicati il 9 novembre e scadranno il 29. Solo venti i giorni utili.

“Ci rendiamo conto che i tempi sono molto ristretti”, dice il dott. Francesco Ficarella, direttore della ripartizione politiche comunitarie del comune di Bari, “ma non poteva essere diversamente. Dobbiamo necessariamente definire tutto entro il 31 dicembre di quest’anno, altrimenti i fondi dovranno tornare a Bruxelles”.
Le linee di intervento si suddividono in quattro tipologie, tre delle quali (vivaio di nuove imprese in campo ambientale, sportello di orientamento e di accompagnamento alla creazione d’impresa e azioni formative per Animatori di reti territoriali) saranno di supporto direttamente alle aziende attraverso servizi di consulenza nello start up, assistenza tecnica, orientamento. Ovvero, attraverso la formazione.

Beneficiari delle linee di intervento 1, 2 e 4 saranno gli enti pubblici ed enti privati senza scopo di lucro, che svolgono per statuto attività di formazione professionale, e i consorzi o società consortili di formazione con partecipazione pubblica, come previsto dall’art. 23 della legge regionale n. 15/02. A loro volta, anche gli enti e consorzi pubblicheranno dei bandi indirizzati ai destinatari residenti nella II e nella IV circoscrizione da almeno sei mesi.
La linea 3, invece, propone una borsa di studio, sempre per gli abitanti di Carbonara e San Paolo, da utilizzare per tirocini formativi presso vari tipi di aziende, ad eccezione delle imprese estrattive. I destinatari, disoccupati fino ad un limite di 50 anni di età, usufruiranno per sei mesi di 750 € mensili. Una disponibilità da 4.500 € a testa, che significherebbe stage e stipendio per 220 tirocinanti.

“I fondi Por 2000-2006”, dichiara il primo cittadino barese, “preparano il campo alle prossime risorse del 2007-2013. Tenteremo di utilizzare i residui di bilancio di 30 milioni di euro, da tempo bloccati, soprattutto per favorire la domanda e l’offerta del lavoro, così come stiamo cercando di fare da tempo”. Ottimisti sulla riuscita di un’operazione contro il tempo, che somiglia molto ad una sfida, gli addetti ai lavori parlano di circa sessanta aziende, che, avendo già aderito a precedenti incentivi provenienti dal comune, dovrebbero rispondere da subito alla chiamata.

Ma il problema ora è un altro. “E’ assolutamente indispensabile”, sottolinea l’assessore comunale ai servizi sociali, Susi Mazzei, “raggiungere tutti i raggiungibili”. Preoccupazione non da poco.

mercoledì 8 Novembre 2006

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